- Anita Armenise
Spiagge inclusive, il modello virtuoso della Riviera Mallozzi di Anzio
«Sono 400 metri di passerelle che permettono di raggiungere ogni punto della spiaggia», spiega il presidente della Cooperativa Alteya, Claudio Dell'Anno
«Qui c'è una comunanza e solidarietà che in altri posti non si crea. Si tratta di un posto eterogeneo e nessuno se ne accorge». Queste le parole del presidente della Cooperativa Alteya, Claudio Dell'Anno, l'ente del terzo settore che gestisce il virtuoso stabilimento della Riviera Mallozzi di Anzio, frutto della collaborazione tra il Comune, la Asl e la Cooperativa, modello di inclusione che ispira le spiagge accessibili ai disabili.
Lo stabilimento della Riviera Mallozzi: spiaggia Aleteya
«Sono 400 metri di passerelle che permettono di raggiungere ogni punto della spiaggia - spiega il presidente della Cooperativa Alteya - per rende accessibile la fruizione di tutto l'arenile, lettini rialzati, gazebo per le associazioni, sedie Job per l’accesso facilitato in acqua, servizio di salvamento e personale di supporto». Una spiaggia interamente pensata e realizzata per venire incontro alle necessità dei suoi ospiti e garantire un soggiorno sereno in riva al mare, dal 5 giugno al 15 settembre.
Un modello da cui trarre spunto, quello che, grazie ad una buona pratica inclusiva, è stato reso possibile dalla collaborazione tra Comune, Regione ed Enti. Infatti lo stabilimento, dato in concessione alla Asl Roma 6 sulla Riviera Mallozzi di Anzio, ha affidato la gestione dell’arenile ad un ente del terzo settore, in questo caso alla Cooperativa Alteya, che garantisce tutti i servizi necessari ad una serena permanenza in spiaggia.
Il problema delle barriere architettoniche
«Non è facile capire e per farlo bisognerebbe mettersi nelle condizioni dei disabili, se si vuole comprendere a pieno la questione dell'accessibilità. La maggior parte dei lidi non ha l'accesso per carrozzine. E in ogni caso difficilmente le spiagge sono attrezzate per essere così accessibili per girare all’interno della spiaggia», spiega Dell'Anno.
Infatti, nonostante la normativa italiana preveda che tutti i luoghi pubblici siano accessibili ai disabili, sono solo alcuni gli stabilimenti che eliminano le barriere architettoniche, che consentono passaggi dedicati e forniscono le attrezzature (e raramente anche il personale) per far trascorrere una giornata di mare a chi è affetto da disabilità.
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