Spesa bellica aumentata del 60 per cento, Emergency illumina il Campidoglio con la scritta «R1pud1a»
Dalle 19 di stasera, e per tutta la notte, il Campidoglio sarà illuminato con la scritta «R1pud1a». Un'iniziativa di Emergency per sensibilizzare le istituzioni e la cittadinanza rispetto al dramma dei conflitti bellici
Dalle 19 di stasera, e per tutta la notte, il Campidoglio sarà illuminato con la scritta «R1pud1a». Un'iniziativa di Emergency per sensibilizzare le istituzioni e la cittadinanza rispetto al dramma dei conflitti bellici. La giornata scelta per inaugurare la campagna è proprio quella dell'11/11 (11 novembre, ndr) per sottolineare l'importanza dell'articolo 11 della Costituzione che recita:«L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali».
La spesa bellica è aumentata del 60 per cento in 10 anni
Secondo i dati di Milex - l'Osservatorio sulle spese militari - diffusi da Emergency, solo nel 2025 l'Italia ha già preventivato di destinare 32 miliardi di euro alle spese militari, record storico con un aumento del 12,4 per cento rispetto al 2024 e del 60 per cento in riferimento al decennio. Di questi 32 miliardi ne riserverà 13 per i nuovi armamenti, con un balzo del 77 per cento. Per invertire questa tendenza l'associazione umanitaria ha avviato la campagna che parte oggi da Roma e che si appella ai comuni, agli enti pubblici e privati, alle scuole e ai cittadini «per riaffermare l'importanza di dire no alla guerra».
Emergency:«Non si sono più azioni di pace»
Ricordando che i conflitti aperti nel mondo sono 56 in queste ore, l'appello di Emergency intende diffondere il messaggio della Costituzione italiana:«Dopo i conflitti mondiali, le atomiche e milioni di morti, l'Italia è rinata dall'idea che nessuna guerra potrà mai essere la soluzione», dice in una nota l'associazione. «Il nostro Paese - continua - si è impegnato a risolvere i conflitti con altri mezzi: con la diplomazia, la politica e la pace. Eppure non stiamo più assistendo a significative azioni di pace. Il linguaggio della guerra dilaga come fosse una verità inoppugnabile: l'opinione pubblica è chiamata alla guerra attraverso le parole dei politici e dei media. In Italia e in Europa i governi si riarmano e dicono che la pace è un lusso. Ma il lusso è proprio l'industria bellica», conclude Emergency.
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