Sfrattata la palestra ma sul futuro la regione non risponde
Si chiude l'esperienza della palestra popolare VitaAttiva. Lo sfratto è avvenuto per la morosità accumulata durante il periodo dell'emergenza sanitaria. Le ipotesi di rientro del debito non hanno ricevuto riscontro dalla ex Ipab che fa riferimento alla regione Lazio

La palestra popolare VitaAttiva nel quartiere San Lorenzo è stata sfrattata. E’ accaduto martedì 2 luglio dopo che la proprietà dell’immobile aveva ottenuto dal tribunale di Roma un’ordinanza di sfratto per morosità. La palestra, nei 34 anni di attività, era diventata un punto di riferimento per il quartiere soprattutto per le iniziative dedicate ai giovani e agli anziani. Ma, nel periodo del covid - quando le restrizioni del Governo hanno chiuso i centri sportivi e poi limitato l’esercizio - VitaAttiva è riuscita a pagare soltanto la metà del canone di affitto, accumulando un debito per la locazione degli spazi. A quel punto, l’Associazione che gestiva la palestra ha proposto di corrispondere ratealmente il debito ma la richiesta non ha avuto risposta.
«Quale sarà il futuro di questi spazi?»
La proprietà è dell’ ASP Iraim (ex Ipab), azienda pubblica di servizi alla persona che fa riferimento alla Regione Lazio. «In questi casi, soprattutto per la valenza sociale delle attività svolte, le economie si tamponano con un piano di rientro», dice a La Capitale l’assessore allo sport del II Municipio Rino Fabiano. «I gestori avevano proposto di corrispondere alla proprietà 25mila euro subito e di dilazionare gli altri 25mila ma a questa lettera il Commissario della ex Ipab di via dei campani 77 non ha mai risposto», rivela Fabiano. Secondo l’assessore «ciò che rende questo sfratto ancora più grave è la totale assenza da parte della regione di una comunicazione sul futuro dei locali».
Nel quartiere, infatti, oltre alla delusione per la chiusura di un punto di riferimento per il territorio, la cittadinanza si chiede quali attività d'ora in poi ospiterà l'immobile. Il timore è che la palestra possa essere sostituita con attività commerciali. Ma per ora non c’è una conferma dalla regione Lazio
Interrogazione alla giunta regionale
Sul caso, il 9 maggio scorso, aveva presentato un’interrogazione al presidente della regione Lazio e alla giunta il consigliere di Alleanza Verdi Sinistra Claudio Marotta. In sostanza nel testo si chiede perché la proprietà non ha voluto riconoscere all’Associazione VitaAttiva la riduzione del canone di affitto che rientrava tra i benefici previsti per le società sportive nella fase dell’emergenza sanitaria. Nel documento si domanda anche perché è stata rifiutata «qualsiasi ipotesi transattiva» avanzata dall’ Associazione che si era resa disponibile a corrispondere «ratealmente il debito maturato o in alternativa a vedersi riconosciuto, a compensazione del debito, i costi degli ingenti investimenti sostenuti nel corso degli anni per le migliorie apportate ai locali». E, infine, perché l’ASP Iraim «ha preferito rinunciare alle somme pretese e sostenere un notevole aggravio dei costi, per il futuro ripristino della fruibilità dei locali».
La regione non risponde
All'interrogazione, dopo quasi due mesi, non c’è stata risposta. Anche La Capitale ha cercato telefonicamente l'assessore all'Inclusione sociale e servizi alla persona della regione Lazio Massimiliano Maselli per chiedergli quali saranno le sorti degli spazi in via dei Campani. Ma, dopo vari tentativi, non ha ricevuto un riscontro.
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