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Sfrattata da Villa Glori la società che gestiva l'impianto ippico: aveva un debito di 1,2 milioni con il Campidoglio

  • Immagine del redattore: Camilla Palladino
    Camilla Palladino
  • 26 mag
  • Tempo di lettura: 2 min

Nonostante le possibilità offerte per mettersi in regola, la società non ha mai saldato le somme dovute

L'impianto ippico comunale di Villa Glori
L'impianto ippico comunale di Villa Glori

Il Campidoglio torna il possesso dell’impianto ippico comunale di Villa Glori, in viale Maresciallo Pilsudsky 25. Dopo anni di contenziosi e mancati pagamenti, nella mattinata di lunedì 26 maggio l'operazione di sfratto coordinata dal dipartimento capitolino Sport con il supporto dei vigili urbani del II gruppo Parioli ha posto fine alla lunga occupazione da parte della Ssd Lazio Equitazione. Nel tempo la società concessionaria aveva accumulato un debito con Palazzo Senatorio superiore a 1,2 milioni di euro.


L'ingresso dell'impianto ippico di Villa Glori
L'ingresso dell'impianto ippico di Villa Glori

La morosità riguarda sia la regolarizzazione approvata nel 2006 per l’occupazione senza titolo degli anni precedenti, sia i canoni successivamente mai pagati. Nonostante le possibilità offerte per mettersi in regola, la società non ha mai saldato le somme dovute e ha mantenuto la gestione dell’impianto solo grazie a una lunga serie di ricorsi e controricorsi, tutti conclusi con esito sfavorevole. Gli ultimi pronunciamenti, quello del Consiglio di Stato nel luglio 2024 e quello della Corte d’Appello a dicembre dello stesso anno, hanno dato definitivamente ragione al Comune.


Garantita la continuità dell'impianto ippico di Villa Glori

Cosa succede ora? Il nuovo concessionario sarà scelto tramite bando pubblico. Nel frattempo la gestione temporanea dell’impianto è stata affidata all’Asp Asilo Savoia, nell’ambito dell’accordo quadro tra istituzioni. A Villa Glori proseguiranno così anche le attività sociali e inclusive, grazie al contributo dell’associazione «Emozione Non Ha Voce». «Ristabiliamo un principio di legalità e di correttezza delle procedure – ha dichiarato il sindaco Roberto Gualtieri – perché le regole valgono per tutti e perché i nostri impianti sportivi non possono rimanere nell’incertezza. L’Asp Asilo Savoia, che da anni porta avanti una preziosa idea di sport e legalità, garantirà la continuità del servizio mentre un percorso pubblico e trasparente individuerà il nuovo concessionario».


Gli altri impianti sportivi recuperati dal Campidoglio: morosità per 10 milioni di euro

L’azione di Villa Glori si inserisce in una strategia più ampia che ha già visto il Campidoglio e l'assessorato allo Sport rientrare in possesso di altri impianti comunali in stato di irregolarità. Tra questi, il Galoppatoio di Villa Borghese decaduto dal 2017, l’ex Orange Futbolclub al Villaggio Olimpico decaduto dal 2013, e il centro sportivo di via Aspertini a Torre Angela, senza concessione dal 2014. Solo in questi casi, inclusa Villa Glori, la morosità complessiva per mutui e canoni non versati supera i 10 milioni di euro. «Un danno enorme per le casse dei cittadini – ha commentato l'assessore capitolino allo Sport, turismo, moda e grandi eventi Alessandro Onorato – che non possiamo più tollerare. Abbiamo già calendarizzato nuove operazioni per le prossime settimane. Nessun impianto comunale può restare in mano a chi non rispetta gli obblighi contrattuali».

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