Sequestrata alle mafie diventa una casa per bambini malati ma è polemica tra Fedez e Zevi
Aggiornamento: 30 set
Il villino di via Giuseppe Lazzati 185 è gestito dall'organizzazione di volontariato Andrea Tudisco e oggi è diventato una casa di accoglienza per famiglie e bambini affetti da gravi patologie
Fedez:«Ringrazio tutte le istituzioni presenti oggi. Quando c'è da tagliare i nastri sono tutti fortissimi».
Zevi:«Dissing qualunquisti»
Il villino di via Giuseppe Lazzati 185, sequestrato alla criminalità organizzata, è diventato una casa di accoglienza per famiglie e bambini affetti da gravi patologie. All’inaugurazione, avvenuta questa mattina, domenica 29 settembre, ha partecipato anche Fedez come presidente della fondazione che ha ristrutturato lo stabile.
La storia
Nel luglio 2023 il villino è stato assegnato dall'agenzia nazionale dei Beni sequestrati alla criminalità organizzata (Anbsc) all'ente di di volontariato Andrea Tudisco, impegnato da anni nella tutela el diritto della salute dei bambini. Poi è avvenuto, nel periodo della pandemia da covid, l'incontro con la fondazione Fedez che ha deciso di sostenere l'intera opera di ristrutturazione dell'immobile con l’obiettivo di aiutare le famiglie nei momenti difficili della cura dei propri figli.
L'inaugurazione
La casa di accoglienza è stata inaugurata oggi, insieme alla fondazione Fedez, dall'assessore al patrimonio e alle politiche abitative Tobia Zevi, dalla presidente del XIII Municipio Sabrina Giuseppetti, dal vice capo di gabinetto del presidente della regione Lazio Civita Di Russo e dalla presidente dell'Associazione Tudisco Fiorella Tosoni che ha dichiarato:«Siamo profondamente grati alla Fondazione Fedez per aver reso possibile la rinascita di questo luogo. Grazie al loro sostegno, siamo riusciti a trasformare uno spazio che era simbolo di illegalità in una casa di accoglienza per le famiglie dei bambini affetti da gravi patologie. Ringrazio di cuore Federico - ha proseguito Tosoni - per averci dato la possibilità di continuare a fare quello che facciamo da oltre 25 anni: accogliere, sostenere e far sentire meno soli i nostri bambini e le loro famiglie in una nuova e bellissima casa».
Fedez:«Un simbolo di speranza e di solidarietà»
«Questo rifugio è pensato per i bambini e le loro famiglie, che spesso si trovano ad affrontare sfide enormi», ha dichiarato il cantante a margine dell'iniziativa. «Vogliamo che ogni bambino possa sentirsi al sicuro e amato, e che questa casa diventi un simbolo di speranza e solidarietà», ha aggiunto. Fedez ha poi fatto sapere, dal suo profilo Instagram, di aver assunto questo impegno a marzo scorso: «In soli sei mesi, grazie ad un grande sforzo di squadra, siamo riusciti ad inaugurare questo bene sequestrato alla criminalità organizzata pronto a rivivere per il bene della collettività».
«Ringrazio le istituzioni, quando c'è da tagliare i nastri sono tutti fortissimi»
In conclusione del messaggio non è mancato un commento sarcastico:«Ringrazio tutte le istituzioni presenti oggi - ha scritto - quando c'è da tagliare i nastri sono tutti fortissimi». Il post è accompagnato da alcune foto tra cui una dove è presente il cantante con l'assessore capitolino al Patrimonio Tobia Zevi nel momento di tagliare il nastro. Qualche ora dopo lo stesso assessore, sempre su Instagram, scrive di aver ricevuto centinaia di messaggi«Caro Fedez, tutti mi chiedono se ce l'hai con me».
Zevi:«Dissing qualunquisti»
Zevi nel post ,in cui si rivolge direttamente a Fedez, aggiunge: «Penso che sia un vero peccato usare questa giornata di festa, avvenuta anche grazie al tuo prezioso contributo, per polemiche senza senso, ma forse sui social si usa fare così. I dissing qualunquisti andranno pure di moda -prosegue Zevi - ma, se potete, appassionatevi alla storia di Fiorella (presidente dell'associazione che gestisce il progetto, ndr) e de 'La Casa di Andrea'. Ne vale assai di più». Poi prosegue:«Voglio solo dirti una cosa che riguarda non me, ma le istituzioni: il lavoro che in tanti svolgiamo sui beni confiscati alla criminalità organizzata non è fatto solo di nastri tagliati e applausi, ma anche e soprattutto, in giro per l'Italia, di minacce, intimidazioni, auto blindate, e persone coraggiose, dentro e fuori le istituzioni, che non si fanno impaurire dalle mafie e vanno avanti con progetti importanti come quello che abbiamo presentato oggi, rischiando e partecipando».
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