Sede Rai di viale Mazzini: smart working esteso e trasferimenti dopo rilevazioni amianto
- Redazione La Capitale
- 14 gen
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A causa di problemi di sicurezza legati a un guasto agli impianti e alla presenza di fibre di amianto, l'azienda ha deciso di estendere il lavoro da remoto per tutelare la salute dei lavoratori, prevedendo anche trasferimenti a breve termine

A seguito della recente comunicazione della Asl Roma 1 e del continuo monitoraggio della situazione, la Rai ha deciso di estendere, in via precauzionale, lo smart working per i dipendenti della sede di viale Mazzini. Questo provvedimento è stato preso a tutela della sicurezza dei lavoratori dopo un guasto agli impianti di condizionamento e le successive problematiche relative alla presenza di fibre di amianto negli ambienti di lavoro.
Il guasto e le misure di sicurezza
Il guasto all’impianto di condizionamento, verificatosi lo scorso 17 dicembre, ha portato alla messa in sicurezza delle aree interessate, con l’interdizione del corridoio lato Pasubio del primo piano e dell’ingresso/foyer del piano terra. A seguito delle rilevazioni effettuate, la Asl ha riscontrato un superamento dei livelli di fibre di amianto in alcune zone, suggerendo la necessità di spostare rapidamente i lavoratori da viale Mazzini.
Smart working e trasferimenti tempestivi
In risposta alle preoccupazioni, la Rai ha deciso di autorizzare lo smart working per tutti i dipendenti dei piani interessati, estendendo questa misura fino a nuove comunicazioni dalla Asl. Parallelamente, l’azienda ha iniziato una ricognizione degli spazi disponibili in altri insediamenti aziendali per ospitare il personale impegnato in attività essenziali che non possono essere svolte in smart working.
L’azienda ha anche previsto il trasferimento nell’immobile in via Alessandro Severo, come parte di un piano immobiliare già approvato, per consentire la ristrutturazione della sede di viale Mazzini.
Prospettive future e azioni imminenti
Il cronoprogramma per l'uscita dalla sede di viale Mazzini è stato anticipato, con l’obiettivo di garantire la sicurezza dei dipendenti e la continuità delle attività aziendali. La decisione è stata comunicata al Consiglio di Amministrazione, che si riunirà il 29 gennaio per fare il punto sulla situazione e definire i prossimi passi.