Scuole occupate, le proteste volgono al termine. Gli studenti del Visconti: «Ripagheremo i danni»
- Anita Armenise
- 13 dic 2024
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Nella mattinata di mercoledì 11 dicembre, dopo un’assemblea straordinaria, è stato occupato anche lo storico liceo di Ostiense, il Socrate

«È nostro impegno risarcire il più possibile i danni, e stiamo già organizzando un piano di raccolta fondi, tramite donazioni spontanee da parte degli studenti coinvolti nell'occupazione». Scrive il collettivo del liceo Visconti, occupato dal primo al 6 dicembre, dove è partita la conta dei danni. Dall'inizio dell'anno scolastico sono stati occupati più di 10 istituti romani, per ultimo il Socrate di Garbatella. Per avere un quadro completo dei danni subiti dalle strutture, sarà necessario attendere il report dettagliato della Città metropolitana. Ma dalle scuole emergono segnalazioni sulle condizioni degli edifici.
Scuole occupate, al Cavour duro scambio con una docente: «Inaccettabile paragonare occupazione ad uno stupro»
«Abbiamo concluso un'occupazione che ha visto partecipare la quasi totalità del corpo studentesco, non solo nei momenti di svago serali, ma anche durante i corsi e la didattica alternativa - precisano dal collettivo -. Desideriamo scusarci per il disagio arrecato. Non vogliamo nasconderci dietro giustificazioni e ci assumiamo la responsabilità di quanto accaduto».
Anche gli studenti del Virgilio di via Giulia hanno concluso la loro protesta non senza polemiche, dopo assemblee, corsi e feste hanno riconsegnato martedì 10 dicembre l’edificio alla presidenza che intende recuperare le ore di lezione persone con doppi turni, forse.
Al Cavour, completate le operazioni di pulizia e sanificazione dell'istituto, le lezioni sono riprese il 4 dicembre. Una riflessione post-occupazione pubblicata sul sito della scuola da una docente ha messo in luce la condizione in cui è stato consegnato l'istituto tra uffici della segreteria manomessi, carte scomposte, disordinate, porte e muri vandalizzate da scritte «fatte per offendere, per distruggere o solo per segnalare il proprio passaggio», si legge nella missiva «La scuola, apparentemente indenne da danni visibili, versava in uno stato di silente violenza, come quelle persone violentate cui, nel seguito di una violenza, manchi la parola per narrare l'accaduto».
Dura la replica degli studenti: «Crediamo che sia abominevole e irrispettoso nei confronti di chiunque abbia realmente subito una violenza, uno stupro o atti simili, paragonare un'occupazione scolastica a tali crimini».