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Redazione La Capitale

Scuderie del Quirinale, 122 opere raccontano «Guercino, l'era Ludovisi a Roma»

Al centro dell'esposizione alle Scuderie del Quirinale, l'arte del giovane Guercino, prediletto da papa Ludovisi e da questi convocato a Roma non appena asceso al soglio pontificio

scuderie del quirinale

Sono circa 122 le opere provenienti da 68 tra musei e collezioni nazionali e internazionali. Un percorso espositivo che ricostruisce il rapporto tra arte e potere, attraverso il sodalizio di committenza che legò Giovanni Francesco Barbieri, meglio noto come Guercino, e la dinastia bolognese dei Ludovisi, a cavallo del breve pontificato di Papa Gregorio XV (1621-1623), al secolo Alessandro Ludovisi.


Scuderie del Quirinale, l'arte di Guercino

Al centro dell'esposizione, l'arte del giovane Guercino, prediletto da papa Ludovisi e da questi convocato a Roma non appena asceso al soglio pontificio. Un'arte fatta di esplosioni di colore, vertiginoso dinamismo compositivo, suggestivi effetti di luce; una formula figurativa innovativa, teatrale e coinvolgente, in grado di rapire l'osservatore conducendolo in un mondo popolato di dèi e di santi, aulico e umanissimo al contempo.


Questo il filo conduttore della mostra «Guercino. L'era Ludovisi a Roma», allestita alle Scuderie del Quirinale dal 31 ottobre al 26 gennaio. L'esposizione romana porta per la prima volta l'attenzione del grande pubblico sul periodo romano corrispondente al papato di Gregorio XV, un arco di tempo tanto breve - ventisei mesi tra il 1621 e il 1623 - quanto rivoluzionario per il cambio repentino di paradigma culturale, artistico e politico che produsse, tanto da giustificare l'uso dell'espressione «era Ludovisi».


Un caleidoscopio di capolavori distribuiti nelle dieci sale delle Scuderie del Quirinale, tra dipinti, sculture, disegni, stampe e altri manufatti di pregio, a firma di maestri come Annibale e Ludovico Carracci, Guido Reni, Domenichino, Lanfranco, Bernini, van Dyck, Pietro da Cortona, Nicolas Poussin, Paul Brill, Francesco Duquesnoy (rappresentanti il primo Seicento e l'epoca Ludovisi), ma anche Dosso Dossi, Paris Bordon, Jacopo Bassano (a rappresentare il collezionismo Ludovisi di opere cinquecentesche che fece scuola nella Roma del Seicento dando origine alla cosiddetta corrente 'neo-veneta' in pittura).


«Guercino. L'era dei Ludovisi a Roma - afferma Mario De Simoni, direttore generale Scuderie del Quirinale - è la mostra con la quale le Scuderie del Quirinale entreranno nell'anno giubilare. Una scelta non casuale, considerando alcuni dei tratti fondamentali del pontificato Ludovisi, temi che superano anche l'aspetto pur decisivo della promozione delle arti e che ancora oggi risuonano come valori condivisi della civiltà, dalla vocazione universalistica della Chiesa all'azione diplomatica a tutela della pace, dall'attenzione verso le culture extra-europee all'azione evangelizzatrice in uno scenario già globale».









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