Oggi lo sciopero della polizia locale, la mobilitazione dopo l’Incidente di via Tiburtina
Oggi i vigili urbani incroceranno le braccia per uno sciopero di 24 ore, in segno di solidarietà per i tre agenti coinvolti nel grave incidente del 6 novembre scorso e per denunciare le difficili condizioni di lavoro
Oggi, martedì 12 novembre, i vigili urbani si fermeranno per uno sciopero di 24 ore, a seguito di un grave incidente che ha coinvolto tre agenti della polizia locale, ferendone gravemente uno. La protesta, organizzata da Cgil, Cisl e Uil, avrà luogo anche con un presidio dalle 11 alle 14 in Campidoglio. Lo sciopero, che unisce solidarietà alle vittime dell’incidente e richieste di riforma per il corpo, vuole denunciare le difficili condizioni in cui operano i vigili urbani della capitale.
L'incidente di Via Tiburtina
Il 6 novembre scorso, lungo via Tiburtina, un carabiniere ubriaco ha travolto tre vigili urbani, mentre questi ultimi stavano effettuando dei rilievi a seguito di un sinistro stradale. Il bilancio è stato drammatico: Daniele Virgili, venticinque anni, ha subito l'amputazione di una gamba, mentre le sue due colleghe del IV gruppo Tiburtino sono rimaste anch'esse ferite. La tragedia ha scosso profondamente i colleghi e l’intero corpo della polizia locale, suscitando una forte reazione sindacale.
Il grave incidente ha messo in luce, ancora una volta, la precarietà e le difficili condizioni di lavoro dei vigili urbani, che sono chiamati a operare in situazioni di forte stress e rischio, senza adeguati strumenti di protezione e con un organico ampiamente sottodimensionato.
Le motivazioni della protesta: «Non c’è sicurezza senza concretezza»
Lo slogan scelto dai sindacati per la mobilitazione è chiaro: «Non c’è sicurezza senza concretezza». In una nota, la Cgil Roma e Lazio ha sottolineato che la polizia locale, pur contando sei mila operatori effettivi, è gravemente sotto organico rispetto alle necessità, con circa 2500 unità in meno rispetto alla pianta organica prevista. Questo deficit strutturale si aggiunge alla carenza di tutele, riconoscimenti e risorse per il corpo.
«Un corpo tanto grande in apparenza, quanto ridotto rispetto alle necessità», si legge nella nota. I lavoratori chiedono al governo e all'amministrazione comunale una riforma che, da quarant’anni, è ancora lontana dall’essere realizzata. Secondo i sindacati, non è più rinviabile un intervento che permetta di rafforzare il corpo, garantendo maggiore sicurezza agli operatori e migliori condizioni di lavoro.
Sindacati in Prima Linea, le richieste per il futuro
Le richieste avanzate da Cgil, Cisl e Uil sono chiare e urgenti. In primo luogo, è necessaria un’assunzione massiccia di personale per colmare la grave carenza di organico, che rende difficile affrontare eventi straordinari come il Giubileo del 2025, previsto per accogliere oltre 30 milioni di visitatori. Inoltre, i sindacati chiedono maggiore formazione e aggiornamento professionale per i vigili urbani, in particolare per la gestione di situazioni ad alto rischio, così come l’introduzione di nuovi protocolli operativi.
Altre richieste riguardano l’introduzione di dispositivi di protezione individuale adeguati e il rinnovamento dei mezzi operativi. Secondo i rappresentanti dei lavoratori, è impensabile continuare a operare con risorse e strumenti insufficienti, soprattutto in un contesto come quello della Capitale, dove le sfide quotidiane sono in continuo aumento.
La solidarietà per Daniele Virgili e la promessa di sostegno
«Quando ti comunicano che una persona, mentre lavorava, ha subito un grave infortunio o ha perso la vita ci si ritrova tra la rabbia e l’indignazione ad interrogarsi», ha dichiarato Natale Di Cola, segretario generale della Cgil Lazio. La tragedia di Daniele Virgili ha lasciato un segno profondo nella comunità dei vigili urbani e nelle loro rappresentanze sindacali. «A Daniele siamo e saremo vicini, non gli faremo mancare il sostegno della Cgil, la sua comunità», ha aggiunto Di Cola, promettendo di sostenere la famiglia e il collega ferito.
Il presidio che si terrà oggi in Campidoglio rappresenta non solo un momento di solidarietà per le vittime dell’incidente, ma anche un atto di denuncia per le carenze strutturali e la mancanza di investimenti nel corpo della polizia locale. La mobilitazione mira a far sentire la voce dei lavoratori e a ottenere risposte concrete dall'amministrazione.
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