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Redazione La Capitale

Sciopero dei dipendenti sanitari del Gemelli, il Coina protesta contro le violazioni dei diritti

Il sindacato Coina ha proclamato uno sciopero di 24 ore per il 20 novembre, accusando l'amministrazione del policlinico Gemelli di gravi violazioni dei diritti dei lavoratori

(Policlinico Gemelli)
(Policlinico Gemelli)

Il 20 novembre, il personale dipendente del policlinico Gemelli incrocerà le braccia per un’intera giornata in segno di protesta contro le violazioni contrattuali e legislative che, secondo il sindacato Coina, da tempo minano i diritti dei lavoratori nel settore sanitario. La protesta è stata proclamata dal direttivo del Coina, il sindacato che rappresenta i professionisti sanitari, in particolare infermieri, operatori socio-sanitari e altre figure professionali che operano all'interno della struttura.


Il segretario nazionale di Coina, Marco Ceccarelli, ha dichiarato che l'azione di sciopero è la risposta a una lunga serie di inadempimenti da parte dell'amministrazione del policlinico Gemelli, che avrebbe ignorato le richieste di dialogo e risoluzione delle problematiche emerse nel corso degli anni. «Siamo arrivati a un punto di non ritorno», ha affermato Ceccarelli, sottolineando che i lavoratori sono esausti di «anni di denunce inascoltate» e di un’amministrazione che continua a violare norme fondamentali. Tra le principali problematiche denunciate dal sindacato ci sono il mancato rispetto dei diritti al riposo e la corretta retribuzione per le ore di straordinario, questioni che, secondo Ceccarelli, non riguardano solo gli accordi contrattuali, ma anche leggi nazionali e comunitarie.


Le cause della protesta

La decisione di proclamare uno sciopero di 24 ore è arrivata dopo un lungo periodo di frustrazione da parte dei lavoratori e dopo una serie di tentativi di dialogo rimasti senza risposta. Il Coina ha infatti denunciato, tra le altre cose, il mancato rispetto dell’accordo stipulato il 16 maggio 2022, che prevedeva la distribuzione di fondi per le «elevate competenze» ai professionisti sanitari. Invece di essere erogati come stabilito, i fondi sarebbero stati trattenuti, alimentando il malcontento tra i dipendenti, che si sentono traditi dalle promesse non mantenute.


Ceccarelli ha anche messo in evidenza il pericolo di una grave carenza di personale a seguito delle problematiche irrisolte. Con l'ultimo concorso bandito dalla Regione Lazio, infatti, centinaia di infermieri e altri professionisti sanitari lasceranno la struttura. Questo potrebbe aggravare ulteriormente una situazione già critica, con pesanti ripercussioni sulla qualità dei servizi offerti e sulla gestione quotidiana del policlinico Gemelli.


La critica ad altri sindacati

Oltre a critiche nei confronti della gestione del Gemelli, Ceccarelli ha rivolto aspre accuse anche verso altri sindacati, in particolare CGIL, CISL e UIL, che lo scorso 5 novembre hanno sottoscritto un accordo con l'amministrazione dell'ospedale nonostante le evidenti violazioni contrattuali ancora in atto. «Siamo arrabbiati non solo con l'amministrazione, ma anche con quei sindacati che, invece di difendere gli interessi dei lavoratori, si sono schierati dalla parte dell'amministrazione», ha affermato il segretario del Coina. Secondo Ceccarelli, l'accordo firmato da queste sigle sindacali legittima «le violazioni dei diritti dei lavoratori», accettando, tra le altre cose, un’interpretazione errata delle indennità e altre gravi infrazioni alle normative vigenti.


Coina ha quindi deciso di non sottoscrivere l'accordo, ritenendolo inadeguato e non rappresentativo delle esigenze dei lavoratori. Il sindacato ha ribadito che questa protesta non è solo una lotta contro l'amministrazione del policlinico Gemelli, ma una battaglia per la dignità di tutti i professionisti sanitari. «Non possiamo più accettare che i diritti dei lavoratori vengano continuamente calpestati», ha dichiarato Ceccarelli, «questo sciopero è una risposta a chi ha tradito la fiducia dei lavoratori».


Una battaglia per la dignità dei professionisti sanitari

Lo sciopero del 20 novembre rappresenta quindi un momento di grande tensione, ma anche di forte determinazione per il Coina e i lavoratori che chiedono di veder rispettato il loro diritto a condizioni di lavoro dignitose e a un riconoscimento adeguato delle loro competenze. Il sindacato punta a porre l'attenzione sulla necessità di un cambio di rotta nella gestione delle risorse umane in sanità, affinché vengano rispettati i principi essenziali di ogni professione, tra cui la sicurezza, il riposo e la giusta remunerazione.

Non sarà solo una battaglia per il Gemelli, ma un segnale forte per tutto il sistema sanitario italiano, che deve affrontare sfide enormi sia sul fronte organizzativo che su quello della tutela dei diritti dei lavoratori.

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