Sfida clinica completata con successo al San Camillo: nascono quattro gemelli prematuri, ora stanno tutti bene
- Redazione La Capitale
- 30 apr
- Tempo di lettura: 2 min
Parto eccezionale alla 28ª settimana: una giovane mamma ha dato alla luce quattro neonati. Dopo 50 giorni di terapia intensiva, i piccoli sono tornati a casa

Un evento straordinario ha segnato la notte del 23 gennaio scorso all’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini: una giovane donna di 24 anni ha dato alla luce quattro gemelli prematuri, nati alla 28ª settimana di gravidanza. Una sfida clinica complessa, affrontata con successo grazie al lavoro d’équipe dell’ospedale romano. Oggi, a distanza di circa 50 giorni, i piccoli stanno bene e sono stati dimessi.
Una gravidanza quadrigemellare è una rarità: si verifica in media in un caso su 800.000. Ancora più eccezionale è stato il percorso della madre, arrivata in Italia dalla Macedonia alla 22ª settimana di gestazione. Solo al suo arrivo al San Camillo ha scoperto che stava aspettando quattro bambini: nel suo Paese era stata sottoposta a un'induzione dell’ovulazione senza verifica del numero di embrioni fecondati.
Ricovero, complicanze e il parto d’urgenza
Ricoverata a dicembre per dolori pelvici, la giovane è stata presa in carico dal team medico del San Camillo, che ha attivato un piano di monitoraggio intensivo. Nonostante le cure, le sue condizioni si sono complicate: anemia, colestasi gravidica, infezioni urinarie e minaccia di parto pretermine hanno richiesto un trattamento multidisciplinare.
Il 23 gennaio, alle 21:55, la rottura prematura delle membrane ha reso necessario un taglio cesareo d’urgenza. Tre maschi e una femmina, con un peso tra i 978 e i 1165 grammi, sono stati accolti da un’équipe di 16 tra medici e infermieri già pronta in sala parto.
La macchina organizzativa e le dimissioni
Ogni dettaglio era stato previsto: la Coordinatrice Ostetrica Elisabetta Campagna e la Dirigente Ostetrica Stefania Nichinonni avevano predisposto tutto, insieme alle neonatologhe Mazzarella, Marcozzi e Ottaviano. Fondamentale l’apporto della UOC di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale, guidata dal dott. Luca Maggio, con il coordinamento infermieristico di Raffaele Guarracino.
I neonati sono stati stabilizzati, mantenuti alla giusta temperatura, assistiti nella respirazione e nutriti inizialmente per via endovenosa, in attesa del latte materno.
Durante la degenza, i quattro neonati non hanno avuto complicazioni: niente infezioni, trasfusioni o danni neurologici. La loro crescita è stata regolare e continua, fino al rientro a casa con la loro mamma.
«Un evento eccezionale reso possibile da una perfetta sinergia tra ostetrici, ginecologi, neonatologi, infermieri e tecnici», ha commentato la prof.ssa Maria Giovanna Salerno, direttore del Dipartimento Salute Donna Bambino. «Questo dimostra ancora una volta la solidità e l'eccellenza del lavoro d'équipe all'interno di un grande ospedale pubblico».