Salute: dopo 9 anni partono i lavori per la casa di Comunità a Cesano
- Titty Santoriello Indiano
- 2 lug
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Aggiornamento: 3 lug
L'opera, finanziata con fondi Pnrr, prevede la riqualificazione di tutti gli esterni, l'impermeabilizzazione del tetto e la completa ristrutturazione del piano terra

Sono stati necessari nove anni e confronti con vari Governi nazionali ma ora la nuova casa di Comunità di Cesano, quartiere a nord di Roma nel XV municipio, sta per diventare una realtà. Mercoledì 9 luglio, infatti, cominceranno i lavori per ristrutturare l'immobile del vecchio circolo dei sottufficiali in via della Stazione di Cesano. Qui sorgerà il nuovo spazio della Asl, un presidio territoriale di diagnosi e di cura per la cittadinanza.
Gli interventi di riqualificazione
L'opera, finanziata con fondi Pnrr, prevede la riqualificazione di tutti gli esterni, l'impermeabilizzazione del tetto e la completa ristrutturazione del piano terra. Intanto martedì primo luglio il consiglio municipale ha votato una mozione per richiedere alla regione Lazio ulteriori fondi per la ristrutturazione del secondo piano dell'immobile.
«Lavoro di squadra»
«Un lungo percorso che ci ha permesso di arrivare fin qui grazie al lavoro costante di interlocuzione che abbiamo svolto nel tempo, sia in maggioranza che in opposizione, con il ministero della Difesa dei diversi Governi che si sono susseguiti nel tempo, Asl Roma 1, la Scuola di Fanteria di Cesano e grazie alle nostre commissioni politiche Sociali e Pnrr», hanno spiegano il presidente del XV municipio Daniele Torquati e l'assessora alle politiche Sociali Agnese Rollo.

«Polo sanitario vicino alle comunità territoriali»
L'intesa è stata possibile anche grazie al confronto del municipio con vari enti e in particolare con il direttore della Asl Roma 1, Giuseppe Quintavalle e il generale della scuola di Fanteria di Cesano, Eugenio Dessì. «Da subito hanno compreso l'importanza della nascita di questo nuovo polo sempre più capillare ed efficiente a supporto di una rete di assistenza delle nostre comunità», ha detto Torquati. Comunità «che spesso spesso distanti da presidi sanitari più grandi e più centrali», ha concluso il presidente.