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Teheran: si torna a Roma per il nuovo round di negoziati sul nucleare tra Iran e Usa. Appuntamento per sabato

  • Immagine del redattore:  Redazione La Capitale
    Redazione La Capitale
  • 30 apr
  • Tempo di lettura: 2 min

Il ministro degli Esteri iraniano conferma: Roma ospiterà il prossimo incontro sul dossier nucleare

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Il ministro degli Esteri dell'Oman Sayyid Badr Albusaidi e il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani (18 aprile)

Roma torna al centro della diplomazia internazionale. Il prossimo round di colloqui indiretti tra l'Iran e le controparti occidentali sul programma nucleare iraniano si terrà nella capitale. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi durante un incontro con la stampa a Teheran, a margine della riunione del Consiglio dei ministri.


«Secondo quanto comunicato dall'ospite, il prossimo round si svolgerà a Roma», ha dichiarato Araghchi, riferendosi all'Oman, Paese mediatore nel processo negoziale. Al momento non sono stati forniti dettagli sul formato o sul contenuto dell'incontro, ma la conferma del ritorno dei colloqui a Roma è già una notizia rilevante per la città, che si conferma ancora una volta come scenario privilegiato per i negoziati internazionali.


Roma, teatro del secondo round: ora si rilancia

Il nuovo incontro arriva dopo un ciclo di confronti indiretti iniziato a Mascate il 12 aprile scorso. Il secondo round si è svolto proprio a Roma il 19 aprile, presso l'ambasciata dell'Oman, e ha visto la partecipazione dello stesso Araghchi e dell'inviato speciale statunitense Steve Witkoff. Le parti hanno descritto le discussioni come «produttive», aprendo alla prosecuzione del dialogo in una fase più tecnica, che si è svolta a Mascate il 26 aprile.


Ora, la scelta di tornare a Roma rappresenta un ulteriore riconoscimento del ruolo dell'Italia e della sua capitale nella gestione dei dossier più delicati dello scacchiere internazionale. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva già sottolineato l'importanza del dialogo nella precedente sessione romana, definendo la città «capitale della pace».


Negoziati complessi ma fondamentali

Al centro delle trattative, il programma nucleare dell'Iran e le sanzioni internazionali ancora in vigore. Teheran sostiene che il suo programma ha esclusivamente finalità pacifiche e mira alla revoca delle sanzioni. Gli Stati Uniti e i Paesi europei, invece, chiedono garanzie più forti per prevenire qualsiasi evoluzione verso l'uso militare del nucleare.


Il ritorno dei colloqui a Roma potrebbe infine comprendere anche incontri con rappresentanti di Regno Unito, Francia e Germania previsti per venerdì 2 maggio.


In una fase in cui le tensioni in Medio Oriente restano altissime, Roma si conferma luogo simbolico e operativo di dialogo. Il prossimo appuntamento, che potrebbe essere decisivo, sarà seguito con grande attenzione a livello internazionale.

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