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«Roma impresa comune»: il percorso dell'assessorato alle Attività produttive che ha trasformato 40 imprese romane in società benefit

Camilla Palladino

L'iniziativa ha coinvolto circa 100 aziende locali, di cui il 40 per cento ha completato con successo la trasformazione, impegnate in diversi settori: dall'abbigliamento all'edilizia e design, dall'alimentare al packaging, fino alla consulenza aziendale, ai servizi culturali e alla formazione

La aziende premiate per la prima edizione di «Roma impresa comune»
La aziende premiate per la prima edizione di «Roma impresa comune»

È cresciuto del 15 per cento in un anno il numero di società benefit (cioè le aziende che operano con l'obiettivo di generare un impatto positivo sulla società e sull'ambiente, insieme al profitto finanziario) a Roma. Un risultato raggiunto grazie al programma sviluppato dall'assessorato capitolino alle Attività produttive e pari opportunità attraverso la Casa delle tecnologie emergenti, presentato durante l'evento «La Roma del futuro sarà un’impresa comune» con il sindaco Roberto Gualtieri e l'assessora capitolina Monica Lucarelli.


I risultati della prima edizione di «Roma impresa comune»

L'iniziativa ha coinvolto circa 100 aziende locali, di cui il 40 per cento ha completato con successo la trasformazione, impegnate in diversi settori: dall'abbigliamento all'edilizia e design, dall'alimentare al packaging, fino alla consulenza aziendale, ai servizi culturali e alla formazione. «Questa best performance - ha detto Lucarelli - renderà Roma non solo un punto di riferimento per un modo di fare impresa inclusivo e sostenibile, ma anche una città sempre più attrattiva per investitori e professionisti attenti ai criteri ambientali, sociali e di governance».


Sostenibilità accessibile anche per le piccole imprese

Il modello pensato dall'assessorato del Campidoglio ha reso la sostenibilità accessibile anche alle piccole imprese, dimostrando che non è un privilegio riservato alle grandi aziende. «È stato superato il nodo che penalizza le piccole aziende offrendo loro accesso a formazione gratuita, consulenze condivise e una rete di valore che ha amplificato l'impatto complessivo, rendendo la trasformazione non solo realizzabile, ma anche efficace», ha sottolineato l'assessora alle Attività produttive.


Il lancio della seconda edizione

Le aziende partecipanti hanno formalizzato nello statuto una clausola di beneficio comune, impegnandosi su obiettivi come inclusione sociale e pari opportunità (70 per cento), sostenibilità ambientale (65 per cento), innovazione responsabile (58 per cento) e valorizzazione delle comunità locali (54 per cento). E con l'evento di mercoledì 22 gennaio in Campidoglio sono state prima premiate le imprese coinvolte, poi è stata lanciata la seconda edizione del programma, aperta a tutte le aziende con sede legale o operativa a Roma e provincia.


Gualtieri: «Una trasformazione indispensabile»

Il primo cittadino l'ha definita «una trasformazione indispensabile per la nostra città: collegare lo sviluppo economico e quello sociale. Io sono molto convinto di questa visione profonda, l'impresa come costruzione sociale che concorre al perseguimento del bene comune». Subito dopo sono intervenuti i relatori Stefano Zamagni, professore dell'università di Bologna, Enrico Giovannini, direttore scientifico dell'ASviS, Giovanna Gregori, direttore esecutivo di Aidaf, Lara Ponti, vicepresidente di Confindustria, Lorenzo Fioramonti, ex ministro dell'Istruzione, Mauro Del Barba, presidente di Assobenefit e promotore della legge istitutiva delle società benefit e Paolo Di Cesare, cofondatore di Nativa.


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