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“Roma Impresa Comune”, conclusa la formazione delle prime 90 aziende

  • Immagine del redattore:  Redazione La Capitale
    Redazione La Capitale
  • 18 lug 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

Il progetto permette alle aziende di trasformarsi in Società Benefit, «l'obiettivo è rendere Roma la Capitale delle Benefit entro il 2030»

Progetto “Roma Impresa Comune”
Progetto “Roma Impresa Comune” (Roma Capitale)

Si è concluso con successo il percorso di formazione del progetto “Roma Impresa Comune”, promosso e sostenuto dall'Assessorato alle Attività Produttive e Pari Opportunità, con l'obiettivo di aiutare le aziende nella trasformazione in società benefit. Guidato dall'Assessora Monica Lucarelli, questo progetto ha visto l’adesione di 89 imprese romane che si sono iscritte volontariamente all’iniziativa che è strutturata in cinque giornate di approfondimento per un totale di quindici ore di formazione, completamente gratuite, presso la Casa delle Tecnologie Emergenti (CTE-Roma) della Stazione Tiburtina.


“Questo progetto rappresenta un traguardo significativo”

«Questo progetto, frutto del nostro impegno nel promuovere la sostenibilità e l'innovazione tra le imprese del territorio, rappresenta un traguardo significativo. Il viaggio è iniziato e le nostre aziende sono state sui banchi della sostenibilità per acquisire gli strumenti necessari che permetteranno loro di trasformarsi in Società Benefit -ha dichiarato l’Assessora Monica Lucarelli -.  La formazione che abbiamo offerto, grazie alla collaborazione con la regenerative design company NATIVA, è solo l'inizio: il vero banco di prova sarà l'applicazione pratica di quanto appreso. Un passo fondamentale per generare un impatto positivo e duraturo sui nostri territori. Grazie anche a questo progetto, Roma si pone all'avanguardia, dimostrando che un modello di impresa orientato alla sostenibilità è non solo possibile, ma anche fondamentale per il futuro della nostra città. La varietà delle aziende coinvolte, provenienti da settori diversi - continua l'Assessora -, crea un ricco mosaico di conoscenze e risorse, che rafforzerà e amplificherà il valore complessivo dell'iniziativa, con l’obiettivo di far diventare Roma la principale capitale Benefit al mondo». Grazie alla collaborazione tra NATIVA, la prima società Benefit italiana, e la Casa delle Tecnologie Emergenti, il progetto ha permesso alle aziende di partecipare a una serie di workshop intensivi finalizzati all'identificazione delle loro finalità di beneficio comune. Ora - conclude Lucarelli -, molte di queste aziende sono pronte a trasformarsi in Società Benefit entro la fine dell’anno, contribuendo così al benessere sociale e ambientale del territorio di Roma e diventando ambasciatrici del progetto “Roma Impresa Comune”.


L'obiettivo: rendere Roma la Capitale delle Benefit entro il 2030

«Con la chiusura del percorso di formazione che accompagnerà le prime aziende romane a trasformarsi in Società Benefit, siamo un passo più vicini al nostro obiettivo: rendere Roma la Capitale delle Benefit entro il 2030. Grazie alla collaborazione tra  Roma Capitale, Casa delle Tecnologie e NATIVA, da domani avremo un gruppo di aziende che hanno assunto l’impegno formale di creare un impatto positivo sulla città. È proprio questa sinergia tra pubblico e privato a determinare il successo dell’iniziativa, che può rendere Roma un caso studio internazionale e un modello virtuoso da esportare in altre città italiane» – dichiara Paolo di Cesare, co-founder di NATIVA. Le aziende coinvolte hanno seguito una road map che si è conclusa nella giornata di oggi.


Le dimensioni delle imprese

Le dimensioni delle imprese rappresentano il quadro variegato della realtà imprenditoriale della Capitale, con la maggior parte (62%) costituita da microimprese con un fatturato inferiore a due milioni di euro, seguite da piccole imprese (20%) con fatturato inferiore a dieci milioni di euro, e medie imprese (18%). Anche i settori di provenienza delle aziende rappresentano questa varietà, tra cui i servizi alle imprese per il 25%, tecnologia e informatica per il 15%, consulenza e servizi professionali per il 15%, commercio al dettaglio per il 9%, ma anche ristorazione e ospitalità per il 10%, immobiliare e costruzioni per il 9%.

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