Roma-Genova, il treno parte in anticipo per non arrivare in ritardo: «Per garantire il collegamento». È polemica
Aggiornamento: 12 nov
I viaggiatori non raggiunti dai messaggi sono potuti arrivare a destinazione a bordo di Frecce immediatamente successive. Ma è polemica, soprattutto politica
«La partenza del Frecciargento Roma-Genova è stata anticipata di 50 minuti poiché, visti gli slot ferroviari disponibili, era l'unico modo per assicurare il collegamento».
Lo ha comunicato Trenitalia relativamente al treno Frecciargento 8556 di venerdì scorso, partito per Genova, da Roma, stazione Termini, alle ore 15.30 anziché alle 16.20 come inizialmente previsto.
Roma-Genova: le scuse da Trenitalia
Trenitalia, scusandosi, ha inoltre reso noto di aver informato i passeggeri della modifica dell'orario via mail e sms, consentendo il rimborso integrale del biglietto per tutti coloro che hanno subito questo disagio: «I viaggiatori non raggiunti dai messaggi sono potuti arrivare a destinazione a bordo di Frecce immediatamente successive».
Pd contro Salvini: «Pensi ai trasporti, non a Trump»
Sulla questione si è espresso anche il dem Andrea Casu, vicepresidente della commissione trasporti della camera: «Se oltre ai rimborsi per i ritardi, dovremo anche pagare quelli per le partenze in anticipo che lasciano a piedi centinaia di persone, dove andranno a finire i conti delle ferrovie?». Nelle sue dichiarazioni riportate dal quotidiano La Stampa, Casu continua: «Come Partito Democratico, presenteremo un'interrogazione parlamentare per chiedere conto direttamente al ministro dei Trasporti Matteo Salvini di questa nuovo grave disservizio. Se Salvini - continua il democratico -, oltre a occuparsi di festeggiare la Vittoria di Trump e fare post sui social contro la presunta minaccia delle "zecche comuniste" pensasse anche a fare il ministro dei Trasporti magari queste cose non succederebbero». Secondo Casu infatti fare il ministro dei Trasporti «significa prendersi carico dei problemi reali dei cittadini, garantendo puntualità, efficienza e un servizio degno del Paese».
Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva: «Vergogna. Salvini chieda scusa»
Non solo il Partito Democratico, anche dalle fila di Azione si solo levate parole di sdegno: «Siamo arrivati all'assurdo - spiega in una nota la senatrice Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva -. Un treno che parte prima per non arrivare in ritardo. Una vergogna. Un livello di incapacità imbarazzante, per la quale il ministro Salvini e l'amministratore delegato di Trenitalia Corradi dovrebbero chiedere scusa. Presenterò subito un'interrogazione parlamentare».
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