Differenziata a Roma, lo smaltimento varia tra i comuni italiani: l'esempio del tetrapak
Nel comune di Roma, come in molti altri, la raccolta differenziata tetrapak prevede che esso si getti con la carta
I comuni italiani hanno diverse regole per la raccolta differenziata. Parliamo di piccole sfumature nella raccolta dei rifiuti, ma essenziali per un corretto smaltimento. Sono numerosi, invece, i modi nelle diverse zone d’Italia, in cui viene fatta la raccolta differenziata dei rifiuti: fra ritiro a domicilio, in strada, uso delle isole ecologiche, colori diversi dei secchi dove mettere la spazzatura a seconda del materiale. A Roma si può conferire tutti i tipi di rifiuti in qualsiasi momento del giorno e della notte, mentre in altre città l’umido si può gettare solo il lunedì e il venerdì con le conseguenze che ben immaginiamo in termini di cattivi odori. Ma, sempre nella Capitale, ci sono dei materiali che devono essere smaltiti in alcune categorie che variano da comune a comune e questo dipende dagli impianti di smaltimento.
Un esempio, il tetrapak a Roma e Milano nella carta
Le modalità della raccolta differenziata cambiano in base al comune di residenza, per questo motivo è fondamentale informarsi per sapere come viene gestita la differenziazione dei rifiuti nella propria zona in base ai sistemi di recupero dei materiali, ogni comune si appoggia a un centro di raccolta con un sistema di riciclo industriale diverso. Un esempio è la dibattito sul corretto smaltimento delle bottiglie di plastica, se queste debbano essere solo tappate o schiacciate. A Roma le bottiglie di plastica devono essere piegate o schiacciate, insomma, ridotte nel volume.
Così è anche per i tetrapak, che alcuni comuni trattano con la carta oppure nella plastica a seconda del centro di riciclo cui son destinati. La sua triplice composizione lascia molti dubbi riguardo la destinazione nella raccolta differenziata tetrapack, chiedendosi se sia corretto gettarlo nella carta, nella plastica o nell’alluminio. Nel comune di Roma, come in molti altri, la raccolta differenziata tetrapak prevede che esso si getti con la carta.
La vetroceramica non va nel vetro
Attenzione anche alla ceramica, il nemico giurato del vetro. Il caso più insidioso è quello della vetroceramica (pyrex), la cui assoluta trasparenza trae in inganno. È però importante ricordarsi di tenere il pyrex, così come i piatti o le tazzine, alla larga dalle campane del vetro: a causa delle diverse temperature di fusione, è sufficiente un solo frammento di ceramica, mescolato al rottame di vetro pronto al forno, per vanificare il processo di riciclo, dando origine a contenitori destinati irrimediabilmente ad infrangersi.
Secondo le direttive comunali, a Roma i contenitori in vetroceramica devono essere smaltiti come indifferenziati.
La plastica non è sempre riutilizzabile
I contenitori in plastica non sono tutti uguali e i codici di riciclaggio sono necessari per capire con cosa si ha a che fare. I codici di riciclaggio sono dei simboli, triangolari o esagonali, che troviamo su diversi oggetti, accompagnati da un numero o da una sigla. La loro funzione è quella di farci capire di che materiale è composto l’oggetto e darci dunque indicazioni su come riciclarlo correttamente.
Per la plastica, i codici di riciclaggio sono 7, e forniscono direttive su come utilizzare questi materiali.
Il numero o la sigla all’interno del codice identifica precisamente il materiale di cui è composto il contenitore di plastica, in base al polimero utilizzato per produrlo.
Comments