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Redazione La Capitale

Rifiuti, i residenti di Roma producono solo il 68 per cento dei rifiuti generati in città

Il dato è emerso dalla ricerca «Il posizionamento economico e produttivo di Ama», realizzato nell'ambito di un accordo quadro della durata di 4 anni tra Ama e Luiss business school

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I residenti a Roma producono «solo» il 68 per cento dei rifiuti effettivamente generati dalla città. È il dato emerso dalla ricerca «Il posizionamento economico e produttivo di Ama», realizzato nell'ambito di un accordo quadro della durata di 4 anni tra Ama e Luiss business school in collaborazione con la Scuola superiore Sant'Anna di Pisa e presentato nella mattinata di lunedì 21 ottobre nell'aula  Carlo Azeglio Ciampi dell’università. Per realizzare la ricerca sono stati analizzati gli ultimi dati Ispra disponibili, che fanno riferimento al 2022. «Sui 579 chili per abitante di rifiuti generati ogni anno in città - ha spiegato il professor Paolo Ghezzi - 397 sono da attribuire ai residenti ufficiali . Il resto è dovuto ad altre componenti, in particolare ai turisti sempre più in crescita e ai pendolari».


Lo studio della Luiss sui rifiuti di Roma

All’evento hanno partecipato l’assessora all’Agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti Sabrina Alfonsi, il rettore della Luiss Guido Carli Paolo Boccardelli, il presidente di Ama Bruno Manzi e il direttore generale Alessandro Filippi. E dallo studio sono emersi anche altri fattori interessanti, tra cui il fatto che non esiste una correlazione diretta tra l’estensione del «porta a porta» e le percentuali di raccolta differenziata, oppure che i livelli tariffari sono in linea con le altre città metropolitane italiane. Ma anche che Roma soffre il gap impiantistico, per la gestione delle frazioni leggere e pesanti, il che influisce su alcuni indicatori di servizio. Ad esempio, è stato evidenziato un deficit impiantistico nella gestione della frazione organica pari a oltre 150mila tonnellate.


Le azioni messe in campo da Ama e Campidoglio

Per l'occasione, Ama e Campidoglio hanno ricordato i punti focali del Piano rifiuti di Roma: l’assunzione nell’ultimo anno di oltre 1.200 giovani da dedicare ai servizi sul territorio, il rinnovamento della flotta aziendale, con 373 nuovi mezzi (in particolare «pesanti») in arrivo progressivamente nei prossimi mesi. E poi l'acquisto dei nuovi cassonetti stradali, con 1.600 cestoni smart con sensori capaci di rilevare il livello di riempimento che saranno collocati in punti nevralgici della città come uscite della metro e strade commerciali. Per quanto riguarda gli impianti, infine, l’obiettivo è la chiusura del ciclo dei rifiuti.


Alfonsi: «Fondamentale rafforzare la rete impiantistica»

«L’impegno della nostra amministrazione - ha commentato Alfonsi - è chiaro: vogliamo rendere Roma una città leader nell’economia circolare. Lo studio presentato oggi ci offre strumenti concreti per prendere decisioni strategiche in vista del Giubileo e oltre. È fondamentale rafforzare la rete impiantistica e migliorare la raccolta differenziata, ma anche sensibilizzare i cittadini e i turisti su un corretto smaltimento dei rifiuti». E ha aggiunto Manzi: «Lo studio presentato oggi è una risorsa fondamentale per affrontare in modo efficace le sfide del futuro. I dati ci offrono una chiara fotografia della situazione, evidenziando aree in cui possiamo migliorare. Ama è fortemente impegnata a trasformare queste sfide in opportunità, accelerando il passaggio verso un modello di economia circolare. Questo significa non solo ridurre il quantitativo di rifiuti, ma anche favorire il riciclo e il recupero di risorse, con un impatto positivo sull’ambiente e sulla qualità della vita dei cittadini».





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