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Riapre il cimitero Acattolico dopo la caduta di un pino: cause e interventi in corso

Redazione La Capitale

Per garantire la sicurezza dell'area e il restauro delle tombe storiche danneggiate al cimitero Acattolico, dopo il crollo del pino era stata avviata una campagna di crowdfunding su GoFundMe

cimitero acattolico

Il cimitero Acattolico di Roma, dove giacciono Antonio Gramsci, Andrea Camilleri, Giorgio Napolitano ma anche dei poeti inglesi John Keats e Percy Bysshe Shelley, riapre dopo un periodo di chiusura dovuto a un crollo che ha interessato l'area orientale. Le indagini preliminari, condotte dal laboratorio Geores Italia, hanno escluso che il cedimento sia stato causato dalla salute dell'albero coinvolto, giudicato in ottime condizioni. Piuttosto, il problema sembra legato a una combinazione di fattori, tra cui la scarsa capacità di ancoraggio delle radici e le particolari caratteristiche geotecniche del terreno.


Secondo le analisi, il terreno dell'area orientale è caratterizzato «da componenti granulometriche medio-grossolane, un alto volume di vuoti naturali e una struttura poco compatta. A seguito di un cambiamento climatico e dell'accumulo di acqua, il suolo ha subito un fenomeno di imbibizione, riducendo la sua resistenza». Questo ha portato allo scivolamento della piattaforma composta da suolo, zolla e apparato radicale, causando il cedimento dell'albero.


Per garantire la sicurezza dell'area e il restauro delle tombe storiche danneggiate, era stata avviata una campagna di crowdfunding su GoFundMe. «I fondi raccolti saranno destinati a future indagini geotecniche e al ripristino delle sepolture», aveva spiegato la direttrice del cimitero Yvonne A. Mazurek, a nome dell'associazione cimitero acattolico per gli stranieri di Roma.


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