Regina Coeli tra proteste e sovraffollamento, Veloccia: «Chiudere il carcere unica soluzione»
Aggiornamento: 27 set
L'assessore capitolino all'Urbanistica Maurizio Veloccia ha proposto al governo di avviare un tavolo di confronto per realizzare nuove strutture, più piccole e a dimensione umana, in aree pubbliche di proprietà del Campidoglio
«L'unica soluzione possibile è chiudere il carcere». A dirlo è l'assessore capitolino all'Urbanistica, Maurizio Veloccia, il giorno dopo la protesta per cui i detenuti dell'VIII sezione di Regina Coeli hanno dato fuoco ad alcuni materassi, come riportato in un video de La Capitale. «Dopo le drammatiche vicende che si stanno susseguendo in questi giorni nell'istituto penitenziario di Regina Coeli - spiega Veloccia - appare necessario prendere una decisione definitiva sul futuro di questo carcere che vede circa 1200 detenuti a fronte dei 626 posti disponibili, 15 suicidi in carcere negli ultimi 5 anni e condizioni di vita totalmente inadeguate. È del tutto evidente che mantenere la principale struttura carceraria romana all'interno di un ex convento del 1600 è una scelta antistorica e incompatibile con qualsiasi principio di umanità e dignità delle persone».
Un'esigenza bipartisan: Campidoglio e Regione d'accordo sulla chiusura di Regina Coeli
Da qui la proposta al governo di chiudere tutto il carcere, non solo la tanto criticata VII sezione in cui i detenuti sono costretti a restare «23 ore in cella», come denunciato da Patrizio Gonnella, presidente di Antigone una decina di giorni fa. Già nel giorno di ferragosto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, dopo aver visitato il carcere, aveva dichiarato: «Il mio appello al governo è forte: affronti questa emergenza. Non è possibile che nella Capitale d'Italia ci sia un istituto con quasi il doppio di detenuti rispetto alla capienza e con un terzo in meno di polizia penitenziaria». Un'esigenza che al momento sembra mettere d'accordo destra e sinistra, almeno per quanto riguarda la politica nel Lazio. Anche il governatore Francesco Rocca infatti, al termine della sua visita a Regina Coeli lo scorso 2 settembre, aveva detto: «A mio avviso Regina Coeli dovrebbe essere chiusa».
Veloccia: «Realizzare nuove strutture più piccole e più umane»
L'idea avanzata dall'assessore all'Urbanistica del Campidoglio è di «riconvertire la sua struttura con un progetto di rigenerazione urbana che ne tuteli la storia e il pregio architettonico e individuare contestualmente soluzioni alternative, attraverso la realizzazione di nuove strutture più piccole e più umane. Già diversi anni fa l'ex ministro Orlando aveva ipotizzato la dismissione di questo istituto, ipotizzando una collaborazione con Cassa depositi e prestiti. Bisogna ripartire da questa necessità superando le resistenze varie che ancora ci sono».
Infine Veloccia conclude con un appello al governo: «Come Roma Capitale avevamo già avviato un tavolo di confronto con il precedente Governo che siamo pronti a riprendere immediatamente individuando anche aree pubbliche di nostra proprietà per realizzare queste strutture. Aspettiamo dunque un cenno dal ministro Nordio, garantendo massima collaborazione istituzionale. Ne va della vita di tante persone e del rispetto dei valori di umanità e dignità che da sempre contraddistinguono Roma».
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