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Redazione La Capitale

Regina Coeli sovraffollamento al 185 per cento, è uno degli istituti messi peggio in Italia

Il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive, Stefano Anastasia: “Attendiamo fiduciosi e impazienti l'attenzione del Parlamento e del Governo perché così non si può continuare”

Carcere Regina Coeli
Carcere Regina Coeli

«Il mondo del carcere aspetta ancora un adeguato segno di attenzione da Parlamento e Governo. Nell'incontro con la Conferenza dei garanti territoriali dello scorso 7 agosto, il ministro Nordio ha promesso nuovi interventi, dopo il deludente decreto “carcere sicuro”. Attendiamo fiduciosi, ma impazienti, perché così non si può continuare». Così in una nota il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasia, al termine della visita alla Casa circondariale di Regina Coeli.


Anastasia ha incontrato la direttrice dell'istituto, Claudia Clementi, con la quale sono state affrontate alcune delle questioni più urgenti, a partire dal gravissimo sovraffollamento. «Con 1157 detenuti presenti e un tasso di affollamento sui posti effettivamente disponibili pari al 185 per cento (dati Dap al 31 agosto 2024) - si legge nella nota - , Regina Coeli è tra gli istituti con il maggior sovraffollamento in Italia».


Successivamente con il comandante dell'istituto Francesco Salemi c'è stato un altro momento di confronto, anche alla luce degli episodi di protesta registrati negli ultimi mesi e sulla carenza personale di polizia operante in istituto. Il Garante si è poi recato in visita nella prima e terza sezione. In prima sezione sono visibili i danneggiamenti degli ultimi giorni ma anche le carenze pre-esistenti.

In particolare, Anastasia ha assistito alla distribuzione del vitto al piano terra, in contenitori “di gruppo”, a causa del non funzionamento dell'ascensore, che impedisce la distribuzione dei pasti ai piani. In terza sezione molte stanze di pernottamento sono senza tavoli e sgabelli per sedersi e consumare i pasti. In alcuni casi i detenuti hanno riferito di mangiare in piedi. L'amministrazione penitenziaria ha rappresentato le difficoltà dei tempi di rifornimento del mobilio necessario. Nel corso della visita, il Garante ha potuto incontrare diversi detenuti e ascoltarne le doglianze.

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