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Referendum 2025, ecco i 5 quesiti sul voto dell'8 e 9 giugno

  • Giacomo Zito
  • 29 apr
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 4 giu

I primi quattro quesiti riguardano in particolare il mondo del lavoro, mentre il quinto è sulla possibilità di accorciare gli anni necessari a richiedere la cittadinanza italiana per naturalizzazione

referendum 8 9 giugno
(Cgil)

L'8 e il 9 giugno i cittadini italiani saranno chiamati alle urne per esprimersi su cinque referendum abrogativi riguardanti questioni chiave del mondo del lavoro e della cittadinanza. I quesiti vengono formulati in maniera tale che l'elettore possa rispondere solo "Sì" o "No". Se vince il "Sì" con il quorum raggiunto, la norma è abrogata. Se vince il "No" oppure se non si raggiunge il quorum, la legge resta in vigore.


Il referendum è valido solo se si raggiunge il quorum, ovvero se vota almeno il 50% più uno degli aventi diritto al voto. I primi quattro quesiti riguardano in particolare il mondo del lavoro, mentre il quinto è sulla possibilità di accorciare gli anni necessari a richiedere la cittadinanza italiana per naturalizzazione.


Quesiti sul lavoro

I primi quattro quesiti affrontano tematiche relative ai diritti e alla sicurezza dei lavoratori. Questi referendum sono stati promossi dalla Confederazione Generale Italiana del Lavoro (Cgil). Il sindacato ha avviato una campagna referendaria per abrogare specifiche disposizioni legislative, principalmente introdotte con il Jobs Act, ritenute lesive dei diritti dei lavoratori.


Nel dettaglio, gli elettori dovranno esprimersi sulla proposta di abrogare il contratto di lavoro a tutele crescenti e la relativa disciplina dei licenziamenti illegittimi, una misura introdotta per rendere più flessibile il mercato del lavoro ma spesso criticata per aver indebolito la tutela dei lavoratori. «Nelle imprese con più di 15 dipendenti - si legge sul sito del sindacato -, le lavoratrici e i lavoratori assunti dal 7 marzo 2015 in poi non possono rientrare nel loro posto di lavoro dopo un licenziamento illegittimo. Sono oltre 3 milioni e 500mila ad oggi e aumenteranno nei prossimi anni le lavoratrici e i lavoratori penalizzati da una legge che impedisce il reintegro anche nel caso in cui la/il giudice dichiari ingiusta e infondata l’interruzione del rapporto».


Si voterà inoltre sulla possibile modifica parziale delle norme che regolano i licenziamenti e le indennità specifiche per le piccole imprese. «In caso di licenziamento illegittimo - scrive la Cgil - oggi una lavoratrice o un lavoratore può al massimo ottenere 6 mensilità di risarcimento, anche qualora una/un giudice reputi infondata l’interruzione del rapporto. Questa è una condizione che tiene le/i dipendenti delle piccole imprese (circa 3 milioni e 700mila) in uno stato di forte soggezione. Obiettivo è innalzare le tutele di chi lavora», termina la nota della Cgil, cancellando il tetto massimo all'indennità economica per i lavoratori licenziati in aziende con meno di 16 dipendenti.


Sarà inoltre affrontato il tema della durata massima e delle condizioni per proroghe e rinnovi dei contratti di lavoro subordinato a termine. Nel quesito referendario si chiede in particolare di abrogare le disposizioni che consentono proroghe e rinnovi oltre i 12 mesi senza causali specifiche. «Rendiamo il lavoro più stabile» è l'augurio del sindacato.


Infine, il quarto quesito riguarderà l'abrogazione della responsabilità solidale del committente e dell'appaltatore in caso di infortuni dei lavoratori dipendenti delle imprese subappaltatrici. Nel referendum si chiede in particolare l'eliminazione della norma che esclude la responsabilità del committente per infortuni subiti dai lavoratori delle imprese subappaltatrici.


Quesito sulla cittadinanza italiana

Il quinto quesito riguarda invece un tema centrale nel dibattito pubblico contemporaneo: la riduzione da 10 a 5 anni del periodo minimo di residenza legale necessario per la concessione della cittadinanza italiana agli stranieri extracomunitari maggiorenni.


Il quesito è stato promosso da un ampio fronte di forze politiche e associazioni della società civile. L'iniziativa è stata lanciata dal segretario di +Europa, Riccardo Magi, e coinvolge diverse associazioni come Italiani senza cittadinanza, CoNNGI (Coordinamento Nazionale Nuove Generazioni Italiane), Idem Network, Libera, Gruppo Abele, A Buon Diritto e Società della Ragione.


Il quesito mira a facilitare e accelerare il percorso di integrazione e inclusione sociale, influendo direttamente su migliaia di residenti stranieri che vivono, lavorano e contribuiscono alla vita economica e sociale del Paese.


Le urne saranno aperte domenica 8 giugno dalle ore 7 alle 23 e lunedì 9 giugno dalle ore 7 alle 15.

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