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Rai, presidio dei giornalisti in viale Mazzini contro precariato. Bombardieri: «Inaccettabile per un servizio pubblico»

Anita Armenise

A scendere in piazza i professionisti senza regolare contratto giornalistico


Si è tenuta di fronte alla sede Rai di viale Mazzini la prima manifestazione delle «partite iva del servizio pubblico», dove si sono radunati giornalisti del servizio pubblico per manifestare contro il precariato e per chiedere un giusto contratto. Sono oltre 200 i professionisti della cosiddetta «Fase2», che non sono assunti con regolare contratto, ma che lavorano quotidianamente nei programmi di informazione come collaboratori a partita Iva o inquadrati come programmisti multimediali e che hanno deciso di scendere per la prima volta in piazza.


Bombardieri: «Inaccettabile la situazione di un servizio pubblico, che paghiamo tutti»

giornalisti rai viale mazzini

Stiamo parlando - informa una nota - di «centinaia di professionisti che realizzano e mettono in onda format storici come Agorà, Report, Presa Diretta, Mi Manda Raitre o Chi l'ha Visto - per citarne solo alcuni - in condizioni di precarietà formale e di fatto». 


Una richiesta ribadita anche ai due consiglieri d'amministrazione Rai, Federica Frangi e Roberto Natale, che hanno accolto l'invito dei manifestanti a partecipare al presidio per un dialogo. A sostegno della lotta dei precari hanno partecipato al presidio anche il segretario della Uil, Pierpaolo Bombardieri, e il segretario della Cgil, Maurizio Landini. «Un'azienda di stato che parla di informazione continua a tenere professionisti in una situazione di precariato non è accettabile. La lotta contro la precarietà riguarda sicuramente questo ma è in discussione la libertà di esistere, la liberà delle persone ed è tanto meno accettabile visto che stiamo parlando di un servizio pubblico, visto che la Rai la paghiamo tutti noi», ha affermato Bombardieri.


Nel corso del presidio è stata portata all'attenzione l'importanza di «rompere il ghiaccio» per «trovare un'unità su questa rivendicazione che deve essere trasversale». «C'è una bozza di manovra in parlamento, ma gli emendamenti correttivi non ci sono ancora quindi il messaggio che vogliamo dare oggi è che se ci sono i tagli sulla legge a pagare siamo noi», ha detto Francesco Palese, segretario di UniRai.


Una delegazione dei giornalisti è stata ricevuta nel cortile Rai, davanti all'iconico cavallo, dai responsabili dall'ufficio stampa di viale Mazzini, ai quali hanno formalizzato le richieste di un incontro con i vertici dell'azienda e della riapertura del tavolo per il giusto contratto che si è chiuso nel 2023.







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