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Quello sguardo al futuro che ci deve far essere ottimisti

Enrico Sarzanini

Aggiornamento: 19 nov 2024

Dal terzo «Rapporto alla città» alle grandi sfide di Roma. L’editoriale del direttore

Dal terzo «Rapporto alla città» alle grandi sfide di Roma
Dal terzo «Rapporto alla città» alle grandi sfide di Roma

Ho partecipato all'evento «Rapporto alla città» che si è tenuto all'Auditorium con grande curiosità. In quelle due ore il sindaco Roberto Gualtieri ci ha mostrato tutti i progressi fatti da Roma in questi suoi tre anni di mandato, ma soprattutto la Roma del futuro. Ho respirato un clima di grande ottimismo, propositività, ho percepito che questa è una sfida che si vuole vincere a tutti i costi e credo che la strada intrapresa sia quella giusta.

Mi ripeto e lo farò fino a quando Papa Francesco il 24 dicembre non aprirà la Porta Santa: il Giubileo è un'occasione per fare il grande salto, per dimostrare che la nostra città può tornare ad essere una grande Capitale Europea.


Il cammino di questa giunta è iniziato dalla parola «ripartire» passando per «trasformare» fino ad arrivare ad «aprire». Questa la parola associata dal Sindaco a questo terzo anno di mandato, certamente quello più importante e che richiama proprio all'apertura della Porta Santa. Siamo nel momento cruciale, quello in cui i cittadini si aspettano delle risposte concrete. I cantieri sparsi per la città confermano che siamo passati dal «dire» al «fare», l'apertura della porta Santa segnerà la dead line che ci dirà se gli sforzi profusi in questi mesi e i sacrifici chiesti ai cittadini sono davvero serviti a qualcosa. È stato lo stesso Gualtieri a ringraziare «le romane e i romani per questo anno impegnativo e faticoso».


Certo, impossibile pensare di poter consegnare una Roma nuova di zecca già entro la fine dell'anno, ma l'inaugurazione attesa a dicembre della rinnovata Piazza Pia, di piazza Risorgimento, dell’area contigua alla Stazione Termini fino a Piazza della Repubblica e di Piazza San Giovanni saranno certamente una bella iniezione di fiducia per i cittadini. Un primo importante passo verso la Roma del futuro, quella che poi vedrà la riapertura del Ponte dell'Industria – a gennaio 2025 -, i lavori alla stazione Trastevere che sarà collegata al sottopasso Marconi, su Tuscolana, Aurelia e Torricola, tutto senza dimenticare i cantieri Pnrr dei Piani Urbani Integrati e dei Programmi Innovativi per la Qualità Urbana, il Piano di Rigenerazione Urbana, la cura del verde e il ciclo dei rifiuti che con la costruzione del termovalorizzatore farà fare a Roma un enorme salto in avanti.


Gualtieri ha rivendicato lo stanziamento di mezzo miliardo di euro di risorse giubilari per rifare in profondità tutti gli 800 km di viabilità primaria, la recente inchiesta della Procura di Roma sugli appalti pilotati - «ringrazio la Magistratura per l’inchiesta che consentirà di punire possibili irregolarità nello svolgimento di alcuni interventi di manutenzione» ha detto il Sindaco – è un male che deve essere estirpato, fa venire i brividi la sola idea che qualcuno possa aver lucrato sulla vita delle persone.


Sul fronte dei trasporti il sindaco riporta dati in miglioramento, ma per portare Roma a livello delle altri grandi Capitali servirà uno sforzo anche del Governo che invece vorrebbe adottare sui Comuni un provvedimento che sarebbe una mazzata che metterebbe a rischio il piano di rilancio. Indipendentemente dal colore politico sono d'accordo con qualsiasi Sindaco di Roma che ritiene «inaccettabile» che la Capitale riceva un contributo pro capite per il trasporto pubblico pari al 44 per cento di quello di Milano.


Da giornalista con un lungo passato nello sport mi ha fatto molto piacere la grande attenzione rivolta dall'Amministrazione alla questione degli stadi di proprietà per Lazio e Roma: non è possibile che in una città come la nostra due squadre di livello internazionale ancora non abbiano un loro impianto. La società giallorossa è certamente più avanti rispetto ai biancocelesti che pur avendo fatto un primo passo per lo Stadio Flaminio non hanno ancora presentato il progetto, ma le norme per la costruzione degli stadi di proprietà devono essere snellite e vanno incentivati i partenariati pubblico-privati. Gli stadi, oltre a salvaguardare i bilanci dei club di calcio, creano indotto, posti di lavoro e aggregazione ma soprattutto andrebbero ad arricchire il già nutrito programma di eventi che ogni anno vengono organizzati a Roma.


Ribadisco di aver percepito una grande voglia di fare, tanta positività, si guarda al futuro con ottimismo, una sensazione diventata ancora più forte dopo aver scambiato due chiacchiere con Valeria Baglio, capogruppo del Pd in Campidoglio: «Questo rapporto ci restituisce l’immagine di una Roma in trasformazione, proiettata verso il futuro – mi racconta - . La visione del sindaco abbraccia non solo il miglioramento dei servizi, ma anche il rilancio dell’immagine di Roma come città inclusiva, tecnologica e moderna. C’è ancora molto lavoro da fare, ma la strada intrapresa è quella giusta. Roma sta diventando, per usare le parole di Roberto, una città di cui andare ancora sempre più orgogliosi». È l'auspicio di tutti, in primis i cittadini. Noi come «La Capitale» continueremo a dare voce a chi Roma la vive tutti i giorni, pronti a criticare se c'è qualcosa che non funziona, ma allo stesso tempo a riconoscere risultati positivi e obiettivi raggiunti.

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