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La protesta dei tir arriva sotto il Ministero dei Trasporti: «Le problematiche devono essere risolte con estrema urgenza»

  • Immagine del redattore:  Redazione La Capitale
    Redazione La Capitale
  • 17 feb
  • Tempo di lettura: 2 min

La manifestazione degli autotrasportatori è la seconda tappa della protesta dopo quella di Napoli e punta ad «accendere i riflettori sulla totale e assoluta sottovalutazione delle problematiche che affliggono il mondo dell’autotrasporto italiano»


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La protesta dei tir contro il ministro dei Trasporti Matteo Salvini sbarca a Roma. L’associazione Trasportounito, dopo i disagi provocati a Napoli lo scorso 2 dicembre, si ritrova nella Capitale per chiedere un confronto con il capo del dicastero su diversi temi, come le regole del mercato, la carenza dei conducenti e la sicurezza delle infrastrutture.


Di fronte alla sede del Ministero a piazzale di Porta Pia, una delegazione di quattro tir si riunisce per puntualizzare la gravità del momento che, secondo l’associazione, è tale da porre in discussione la sopravvivenza di gran parte delle imprese di autotrasporto.


Delle 40 motrici giunte in città, solo a quattro viene permesso di arrivare sotto la sede del Ministero, mentre alle altre è stato imposto di muoversi dal parcheggio di Saxa Rubra fino a piazzale Nervi, all’Eur, passando per il Raccordo.


Le ragioni della protesta

La manifestazione degli autotrasportatori è la seconda tappa della protesta dopo quella di Napoli e punta ad «accendere i riflettori sulla totale e assoluta sottovalutazione delle problematiche che affliggono il mondo dell’autotrasporto italiano, totalmente emarginato dalle priorità del Governo», ha scritto in una nota l'associazione.


«In un anno, ovvero nel corso dell’intero 2024 – sottolinea il Segretario generale dell’associazione Trasportounito, Maurizio Longo – il ministro dei Trasporti si è degnato solo due volte di incontrarci e i contenuti delle riunioni, del tutto insignificanti, hanno confermato non solo l’assoluta mancanza di interesse e di partecipazione, ma anche la totale ignoranza della magnitudo dei problemi che potrebbero sfociare in un collasso della mobilità delle merci nel nostro Paese».


Il tavolo aperto e la risposta di Trasportounito

Alla vigila della giornata di protesta, era arrivata una prima risposta dal Ministero con una convocazione per il 26 febbraio con altre 16 associazioni di settore per un confronto sul tema.


Una convocazione che viene definita da Trasportounito «una commedia all’italiana in primo luogo perché è firmata dal Vice Ministro il quale non ha la delega all’autotrasporto merci ed in secondo luogo perché vengono convocate 17 associazioni dell’autotrasporto e di cui solo una, 74 giorni fa, manifestò con una grande protesta a Napoli chiedendo urgenze direttamente al Ministro».

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