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Protesta a Pietralata: 180 famiglie al freddo, nessuna soluzione per gli alloggi popolari di via Sante Bergellini

Rebecca Manganaro

Gli abitanti di via Sante Bergellini denunciano il freddo e il rimpallo di responsabilità tra Invimit e Comune. I residenti, in gran parte anziani e con disabilità, sono scesi in strada per chiedere soluzioni concrete

Protesta dei residenti di via Sante Bergellini 23 che da mesi si ritrovano senza riscaldamenti
Protesta dei residenti di via Sante Bergellini 23 che da mesi si ritrovano senza riscaldamenti

I residenti degli alloggi popolari di via Sante Bergellini 23, nel quartiere Pietralata, sono stanchi e esasperati. Da quasi due mesi, circa 180 famiglie, molte delle quali composte da anziani e persone con disabilità, sono costrette a vivere senza riscaldamento, nonostante l'ordinanza comunale che prevedeva l'accensione dei termosifoni dal 15 novembre. Una situazione insostenibile che ha spinto i cittadini a manifestare il proprio dissenso in una protesta che ha avuto luogo ieri pomeriggio, con il chiaro intento di attirare l'attenzione delle istituzioni sulla loro difficile condizione.


Il grido dei residenti

Bambini, anziani e disabili senza riscaldamento
Bambini, anziani e disabili senza riscaldamento

La protesta è stata il culmine di settimane di attese senza risposta. Gli abitanti degli edifici, che vivono in un complesso di tre palazzi di otto piani, lamentano un mancato intervento da parte di Invimit Sgr Spa, la società proprietaria degli stabili, e del Comune, affittuario degli stessi. La situazione è diventata insostenibile, con i residenti che si trovano a convivere con il freddo in un inverno che, ogni giorno, rende più difficile la vita quotidiana. «La maggior parte delle persone che vivono in queste case sono anziani e persone con disabilità. Io stessa ho freddo, e non rientro in nessuna di queste categorie», ha dichiarato a La Capitale (la scorsa settimana) Letizia, una delle residenti.



Le responsabilità e il rimpallo tra Invimit e il Comune

Le cause del disservizio sono legate a impianti obsoleti e guasti che, secondo le testimonianze dei residenti, non sono stati mai risolti in maniera definitiva. La gestione dell'impianto di riscaldamento e delle strutture è stata affidata a Invimit, una società controllata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, ma i residenti denunciano la mancanza di manutenzione ordinaria e la totale incuria che ha caratterizzato la gestione degli edifici negli ultimi anni. Inoltre, le autorità locali e Invimit continuano a rimpallarsi le responsabilità, senza fornire soluzioni concrete.


Un inizio d'inverno al gelo e la protesta dei cittadini

(La Capitale)
I residenti «stufi delle false promesse»

La protesta di ieri, organizzata dai residenti, è stata una manifestazione pacifica ma determinata, con l'intento di far arrivare il loro grido di aiuto alle istituzioni. Fabrizio Montanini, consigliere di Forza Italia del IV municipio, ha esortato il sindaco Gualtieri a concentrarsi sui bisogni concreti dei cittadini, piuttosto che sugli eterni cantieri legati al Giubileo. «I residenti non sono più disposti a tollerare questa situazione», ha dichiarato Montanini, aggiungendo che, nonostante i cittadini continuino a pagare le bollette del riscaldamento, i termosifoni sono rimasti spenti. La ditta Invimit, proprietaria degli edifici, è accusata di non aver mai risolto il conflitto con il Comune riguardo alla manutenzione, e la situazione continua a peggiorare senza alcuna risposta risolutiva.



Il futuro incerto: una convocazione per oggi

In seguito alla protesta, è stata fissata per oggi una convocazione con Yuri Trombetti, presidente della Commissione in Campidoglio che si occupa delle case popolari, a cui i residenti si augurano possano finalmente essere date risposte concrete. Tuttavia, la frustrazione è palpabile: «Prima di elogiarlo, vogliamo sentire cosa avrà da dire», ha commentato Montanini, concludendo che la vera prova sarà vedere se qualcuno agirà per risolvere il problema una volta per tutte.


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