«Prima le persone. Stop protocollo Albania». L'assemblea all'ex Mattatoio di Testaccio
«Prima le persone. Stop protocollo Albania». L'assemblea di associazioni, politici e artisti a Testaccio, promossa tra gli altri da Arci
Associazioni, politici e artisti si sono riuniti all'ex Mattatoio Testaccio, a Roma, «per provare a mettere un punto all'appello sottoscritto da moltissime organizzazioni, personalità della cultura, della politica».
Si è svolta, infatti, questa mattina l'assemblea «Prima le persone. Fermiamo il protocollo Albania» promossa, tra gli altri, da Arci: «Uniamo le forze per difendere i diritti e la dignità delle persone, e riportiamo al centro del dibattito politico i principi fondamentali della nostra Repubblica - si legge nella nota dell'Arci -. Non possiamo rimanere in silenzio. È tempo di dare voce al nostro dissenso».
Ad introdurre l'evento, il presidente nazionale dell'Arci, Walter Massa: «Il primo obiettivo che lanciamo in modo unitario è quello di organizzare una mobilitazione permanente in questo Paese. Non è più il tempo solo delle riflessioni e dell'indignazione, ma il Paese ha bisogno di una risposta concreta. Dobbiamo promuovere - continua -, le iniziative di confronto, di discussioni, di interazioni, soprattutto sul territorio. Abbiamo una sfida importante».
Al suo e ad altri intervenuti, tra cui quello del sociologo Luigi Manconi, Riccardo Magi, deputato di +Europa, l'artista Ascanio Celestini, è seguito quello dell'avvocato Stefano Greco, avvocato di uno dei migranti portati in Albania: «Sta passando il concetto che le nostre frontiere sono inviolabili, sono da difendere. Non è vero: la nostra Costituzione - puntualizza - ha una permeabilità della frontiera proprio per permettere a chi fugge di entrare. Un'altro problema - prosegue è sulle 48 ore più 48 ore per le convalide».
Secondo l'articolo 13 della Costituzione «la libertà è inviolabile e che può essere violata provvisoriamente dall'autorità amministrativa ma questa deve poi essere convalidata nelle 48 ore successive - ha proseguito -. Noi abbiamo la funzione della sospensione, della non entrata nel nostro territorio, che di fatto aggira una delle norme fondamentali della dignità personale. Dopo più di 96 ore non si può essere trattenuti».
A sottoscrivere l'appello varie associazioni (A Buon Diritto, ACLI, Agapanto, Agedo, ALFI, Antigone, Aoi, ARCI, Arcigay, Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, Articolo21, ASGI, Associazione per il rinnovamento della sinistra Casa dei Diritti Sociali, Circolo Mario Mieli, CNCA, Commissione Migrantes e Gpic Missionari Comboniani Italia, EDGE, Europasilo, Famiglie Arcobaleno, Forum per Cambiare l’Ordine delle Cose, Gaynet, Giuristi Democratici, Intersex Esiste, Italiani Senza Cittadinanza, Libera, Libellula Italia APS, Link, Medici del Mondo Italia, Omphalos, Quore, ReCoSol, Rete degli Studenti Medi, Rete della Conoscenza, Rete Genitori Rainbow, Uds, Udu, Unire).
Inoltre tra i sostenitori, vari gli artisti, politici e giornalisti (Francesco Acquaroli, Mauro Biani, Paolo Calabresi, Luciana Castellina, Giuseppe Cederna, Ascanio Celestini, Roberto Citran, Giuseppe De Feo, Ciro D’Emilio, Davide Dormino, David Forgacs, Francesca Fornario, Elio Germano, Alberto Bebo Guidetti, Nicola Lagioia, Loredana Lipperini, Luigi Manconi, Mauro Palma, Paolo Pierobon, Daniela Poggi, Christian Raimo, Andrea Satta, Andrea Segre, Michele Sorice, Vincenzo Vita, Carla Cantone, Magda Mercatali, Virginia Vicario, Laura Boldrini, Angelo Bonelli, Susanna Camusso, Paolo Cento, Paolo Ciani, Alfonso Colucci, Cecilia D’Elia, Nicola Fratoianni, Stefano Galieni, Francesca Ghirra, Marco Grimaldi, Riccardo Magi, Francesco Mari, Matteo Mauri, Matteo Orfini, Rachele Scarpa, Elly Schlein, Cecilia Strada, Marco Tarquinio, Sandra Zampa, Filiberto Zaratti).
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