Prezzi, qualità e legalità: Roma tutela la sua immagine e i suoi professionisti
L'assessora alle Attività Produttive e Pari Opportunità, Monica Lucarelli: «Roma non è cara, ma tuteleremo i consumatori e gli operatori onesti con il monitoraggio dei prezzi e il contrasto alle pratiche scorrette»
«Ringrazio l’Aula per l’approvazione della mozione sul monitoraggio dei prezzi, un tema fondamentale non solo in vista del Giubileo, ma per la tutela dell’economia e dell’immagine della nostra città», così inizia la dichiarazione di Monica Lucarelli, assessora alle Attività Produttive e Pari Opportunità, a seguito dell’approvazione della mozione che prevede un maggiore controllo sui prezzi al consumo.
Secondo l’assessora, l’obiettivo primario è quello di garantire trasparenza e correttezza, proteggendo sia i consumatori che gli operatori economici che agiscono con professionalità. «I prezzi al consumo sono già monitorati costantemente - continua Lucarelli -, con dati aggiornati mensilmente disponibili sul portale istituzionale Roma Statistica».
L’assessorato ha già avviato un dialogo strutturato con le principali associazioni di categoria, e il 27 novembre si è tenuto il primo incontro del tavolo di confronto. A questi incontri seguiranno anche discussioni con le parti sociali. «Dal confronto è emersa la necessità di contestualizzare i prezzi, analizzandoli con dati concreti e differenze oggettive», aggiunge Lucarelli. «Vogliamo tutelare i professionisti onesti e separare chi agisce correttamente da chi adotta comportamenti opportunistici che danneggiano l'immagine della città».
Una visione più equilibrata dei prezzi
L’assessora sottolinea che non esiste una «questione prezzi» a Roma, poiché la Capitale non è più cara di altre città europee. Anzi, i dati dimostrano che Roma risulta essere meno costosa rispetto a città come Milano, Bologna o Firenze. «Con dati alla mano, emerge che gli aumenti dei prezzi sono stati in linea con l’inflazione, legata principalmente all’aumento dei costi di energia e materie prime», precisa Lucarelli.
Un esempio emblematico è quello del prezzo del caffè: nel 2002, dopo il passaggio all’euro, il costo medio a Roma era di 0,90 euro. Oggi il prezzo medio è di 1,06 euro, un aumento che riflette non solo l’innalzamento dei costi di materia prima, ma anche quelli legati all’energia, agli affitti e al personale. Inoltre, le differenze di prezzo tra le diverse zone della città, come quella tra piazza del Popolo e altre zone centrali, sono spiegabili con i diversi costi operativi e il valore aggiunto della localizzazione.
Anche i prezzi della pizza al taglio, ad esempio, sono influenzati dalla qualità degli ingredienti, dal metodo di lavorazione e dalla zona in cui viene venduta. Le pizze preparate con farine artigianali e lievitazione naturale comportano costi più elevati rispetto a quelle prodotte con processi rapidi e ingredienti standard.
Monitoraggio e controllo per tutelare tutti
Lucarelli ricorda anche il ruolo fondamentale dell'Osservatorio speciale convocato dalla Prefettura il 2 ottobre scorso, in collaborazione con il Garante per la sorveglianza dei prezzi e la Camera di Commercio, che monitora i prezzi dei beni primari nei mercati al dettaglio e nei principali punti vendita di Roma. L’obiettivo è individuare eventuali anomalie o rincari ingiustificati, garantendo un equilibrio tra qualità e accessibilità.
Un altro tema cruciale discusso durante il tavolo è la protezione degli operatori economici onesti, che subiscono danni d’immagine a causa di pratiche scorrette. «Comportamenti come il doppio menu o i rincari ingiustificati ledono non solo l’immagine di Roma, ma penalizzano anche i colleghi che lavorano con trasparenza», sottolinea Lucarelli. Per questo, il tavolo ha anche proposto un controllo più rigoroso da parte della guardia di finanza e dell’Ispettorato del Lavoro, per garantire il rispetto delle normative fiscali e contrastare ogni abuso.
Un impegno per la qualità e l'eccellenza
Oltre alla lotta contro le pratiche scorrette, il Comune sta collaborando con diverse associazioni di categoria per mantenere stabili i prezzi di alcuni prodotti agricoli e per supportare iniziative che valorizzino la gastronomia locale. Un esempio è il network «Gli Amici del Pellegrino», lanciato da Fipe in collaborazione con Welfare Pellegrini e il Dicastero per l’Evangelizzazione, che coinvolge numerosi esercenti per offrire menù a prezzi agevolati, promuovendo al contempo le eccellenze gastronomiche romane.
Monica Lucarelli conclude: «Il nostro obiettivo è chiaro: preservare l’identità enogastronomica di Roma senza sacrificare la qualità in nome di un abbattimento indiscriminato dei prezzi. Continueremo a lavorare con le associazioni di categoria, le istituzioni competenti e i consumatori per costruire un’immagine della città basata sull’eccellenza, sull’equilibrio e sulla legalità, per il beneficio di chi la vive, la visita e vi opera».
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