- Redazione La Capitale
Prestava soldi agli amici e applicava tassi usurari: arrestato [VIDEO]
Le indagini hanno permesso di ricostruire transazioni un volume di affari illecito di oltre 100mila euro
«Ti ho prestato i soldi per un guadagno, non per niente». Così aveva detto ad un suo collega di lavoro che qualche mese prima si era trovato in un momento di difficoltà, legato anche allo stato di salute della compagna e della madre anziana, al quale aveva prestato 500 euro. Ma dopo qualche tempo, a differenza dell’apparente disinteressata disponibilità iniziale, il 58enne aveva iniziato a pretendere la restituzione non solo della somma elargita ma anche degli interessi maturati.
Usura, prestiti con interesse del 900 per cento
Le indagini erano state avviate nel mese di settembre 2022 a seguito della denuncia di una delle vittime la quale ha raccontato che a causa delle richieste vessatorie dell'indagato, a partire dal 2018 e fino al 2022, aveva versato 51 “mensilità” per un ammontare totale di circa 20mila euro, a fronte del prestito iniziale di 500 euro, con un tasso di interesse calcolato del 917,64 per cento.
Il modus operandi
A seguito della denuncia, le indagini dei carabinieri e della procura hanno portato a raccogliere altri indizi di colpevolezza a carico del sessantenne.
Sono emersi almeno altri quattro episodi tra il 2019 e il 2023, con lo stesso modus operandi: a seguito della concessione iniziale di prestiti di somme comprese tra i 500 e 4.800 euro, a colleghi di lavoro o parenti e conoscenti di questi ultimi, in un loro particolare momento di difficoltà economica, l’indagato pretendeva, per la restituzione dilazionata delle somme, consistenti interessi usurari compresi tra il 35 per cento e l’80 per cento. In caso di ritardo o mancato pagamento, alla scadenza mensile concordata, l'uomo applicava sanzioni tra i 90 e i 100 euro.
Pandemia, accredito su prepagata della vittima sottrattagli con la violenza
I pagamenti da parte dei debitori avvenivano, di persona, sul luogo di lavoro e, a seguito dei problemi di mobilità connessi alla pandemia, attraverso l’accredito delle somme su una carta prepagata, intestata ad una delle vittime, e di cui l’indagato si era impossessato sottraendogliela con violenza. L’attività investigativa ha permesso di ricostruire transazioni pari a 35mila euro ed un volume di affari illecito di oltre 100mila euro.
Comments