Pot-Pourri: una mostra d’arte libera e senza etichette allo Studio CiCo
- Redazione La Capitale
- 3 giu
- Tempo di lettura: 2 min
Dal 5 al 20 giugno alla Galleria Studio CiCo: oltre 50 opere tra pittura, scultura, fotografia e installazioni

Dal 5 al 20 giugno 2025, la GalleriaStudioCiCo di via Gallese 8 si trasforma in un crocevia di linguaggi artistici contemporanei con Pot-Pourri, mostra collettiva internazionale che celebra l’arte come atto di libertà espressiva e autenticità.
Un "pot-pourri" di linguaggi, materiali e visioni
Il titolo della mostra evoca un’immagine poetica: una miscela variegata e profumata, fatta di elementi diversi ma in equilibrio. E proprio così si presenta l’esposizione: più di 50 opere, ognuna portavoce di un’identità, un’urgenza, una storia. Pittura, scultura, fotografia, mixed media e installazioni convivono in uno spazio che rifiuta ogni gerarchia e categorizzazione.
Correnti concettuali, astratte, simboliche, neo-figurative e post-digitali si fondono, dando vita a un kaleidoscopio visivo e sensoriale, dove ogni artista propone il proprio punto di vista sul mondo e sull’arte stessa.
Cinzia Cotellessa: «Abbiamo scelto di non scegliere»
«Con Pot-Pourri abbiamo scelto di non scegliere – racconta Cinzia Cotellessa, artista e curatrice della mostra –. Abbiamo voluto liberare gli artisti da ogni vincolo, riportando al centro il loro io più profondo. L’arte, oggi più che mai, ha bisogno di cuore, sogno e verità interiore».
Una dichiarazione di intenti chiara: contrastare la standardizzazione e la mercificazione dell’arte, restituendo allo spettatore un’esperienza emozionale e autentica.
Una mostra come laboratorio aperto tra generazioni
Il progetto Pot-Pourri non è solo una mostra, ma un’azione culturale, un invito a esplorare il non lineare, l’inatteso, l’emotivo. Artisti storici e nuove leve si confrontano in un dialogo vivo e generativo, capace di unire esperienza e freschezza creativa.
Un viaggio sensoriale e mentale a Roma Nord
Il percorso espositivo si propone come un viaggio mentale e sensoriale, in cui lo spettatore può perdersi e ritrovarsi tra memorie, simboli, emozioni e provocazioni. Una vera e propria narrazione collettiva, aperta a interpretazioni e visioni personali.