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Poli civici, lavorano da volontari nelle periferie ma attendono i fondi. Catarci: «Arrivano entro la primavera»

Titty Santoriello Indiano

Nati spontaneamente in alcuni territori, soprattutto nelle periferie, e regolamentati alla fine dell'anno scorso dall'Assemblea capitolina, si occupano di accogliere ed aiutare le persone più in difficoltà. Torre Maura: «Il problema principale è il lavoro». Laurentino 38: «La priorità è la casa».

Ufficio Giubileo delle persone e della partecipazione: «Entro la primavera si riparte»

Poli civici, lavorano da volontari nelle periferie ma attendono i fondi. Catarci: «Arrivano entro la primavera»
Distribuzione di generi alimentari (Polo civico Torre Maura)

I poli civici, nati spontaneamente in alcuni territori, soprattutto nelle periferie, e regolamentati alla fine dell'anno scorso dall'Assemblea capitolina, si occupano di accogliere ed aiutare le persone più in difficoltà. Lo fanno in primis con sportelli di orientamento che affrontano il disagio socio economico degli utenti sui tema della casa, l'occupazione, i servizi sociali. Sebbene siano in attesa dei finanziamenti, per accedere al nuovo bando, alcuni di loro continuano a lavorare in maniera volontaria anche se la mancanza di risorse genera preoccupazione per la continuità di una sperimentazione considerata di successo. E' quello che ci hanno raccontato sia il polo civico di Torre Maura che di Laurentino 38.


«Fondi entro la primavera»

«Entro la primavera si riparte», ha assicurato Andrea Catarci, responsabile dell'ufficio di scopo Giubileo delle persone e della partecipazione secondo cui le risorse a disposizione per il momento saranno circa 300mila euro derivanti da un emendamento nello scorso bilancio da parte del consigliere Alessandro Luparelli (Sce) e dai fondi dello stesso Ufficio di scopo. Catarci ha anche annunciato che, oltre a dare continuità ai poli civici esistenti, partiranno nuove sperimentazioni nei quartieri San Basilio-Pietralata nel Municipio Roma IV, ad Ostia ponente e Acilia nord nel X, al Trullo -Monte Cucco in XI, a Tor Pignattara in V e, probabilmente, a Tufello-Monte Cervialto in III e a Quarticciolo in V, dove è già presente da anni una esperienza spontanea. «Qui - ha sottolineato Catarci - il rafforzamento delle attività, in particolare sul versante dell'economia locale, è di fondamentale importanza nel corpo a corpo quotidiano per togliere spazio alle organizzazioni criminali».


Il polo civico Torre Maura: «Il problema principale è il lavoro»

Tra quelli avviati c'è il polo civico Torre Maura che nasce con un accordo tra le associazioni che già lavorano in rete e hanno operato formalmente da settembre a dicembre 2023. Ma le attività continuano grazie ai volontari e alle donazioni territoriali. «Abbiamo seguito da vicino la nascita dei poli civici che poi sono il riconoscimento delle progettualità che stanno nei territori e ci auguriamo che le sperimentazioni possano essere messe a sistema anche con la previsione delle risorse», ha dichiarato Carolina Farina del polo civico che ha realizzato sia lo sportello sociale che le attività di mutualismo. Lo sportello è un servizio di orientamento che si occupa principalmente di lavoro, casa e servizi sociali. Già prima le associazioni avevano organizzato un’unità mobile solidale per la distribuzione, una volta al mese, di pacchi alimentari che poi è proseguita con la costituzione del polo civico. «Ma poi ci siamo resi conto di aver bisogno anche di uno spazio fisico per andare più in profondità rispetto ai bisogni delle persone», ha aggiunto Farina e per questo lo sportello è stato aperto all’interno del centro giovanile Godzilla gestito dalla cooperativa Cospexa.


Quale è la richiesta principale dell'utenza? «E' quella del lavoro che poi genera la maggior parte dei problemi collaterali. Molte persone, che già vivevano una situazione precaria, si sono trovate durante il periodo del covid da un giorno all’altro con l’azienda chiusa o che tagliava l’organico», ha spiegato Farina. «Persone con un basso livello di scolarizzazione, operai edili, ad esempio che, con l’avanzare dell’età e degli acciacchi non hanno potuto più lavorare». Poi «oltre ad occuparci dei giovani nel municipio con il più basso tasso di scolarizzazione - senza welfare e con pochi servizi - stiamo ricevendo richieste da molte donne che, dopo aver lasciato il compagno in seguito ad episodi di violenza, ritornano dai genitori nel quartiere, senza un lavoro, una casa e con i figli a carico. Non hanno un centro antiviolenza vicino o un orientamento sulle opportunità sociosanitarie. Da qui si genera il problema della questione abitativa: senza un lavoro è difficile sostenere un affitto e si può diventare morosi».

Da Ostiense a Giustiniana, i poli civici a Roma

Nel 2023 sono stati avviati sperimentalmente i poli civici a San Paolo, Garbatella, Ostiense nel municipio VIII, a Casaletto nel XII e a Laurentino 38 nel municipio IX. A questi si aggiungono le esperienze autonome già esistenti all'Equilino nel municipio I, a Quarticciolo nel municipio V e a Don Bosco nel municipio VII che sono stati considerati come veri e propri prototipi. 

 Nel 2024 è stata data continuità ai progetti nei Municipi VIII, IX e XII e sono stati promossi altri poli civici integrati di mutualismo sociale nei Municipi V (Casale Caletto), VI (Torre Maura), XIII (Bastogi) e XV (Giustiniana).


Laurentino 38: «La priorità è la casa»

Avviato sperimentalmente nel 2023 e proseguito nel 2024, l’esperienza del Polo civico Laurentino 38 si è chiusa formalmente a dicembre scorso ma la rete delle associazioni continua a lavorare sul territorio per garantire la continuità dei servizi.

«Abbiamo creato uno sportello di welfare che ha collaborato con il segretariato sociale», ha spiegato Sara Panucci del polo civico Laurentino 38 che, con l'associazione Pontedincontro, si occupa anche di minori e migranti e coordina una scuola di italiano per cittadini stranieri. «Le principali richieste della cittadinanza riguardano il tema della casa sia rispetto alle regolarizzazioni che alle presentazioni delle domande, in una zona dove sono molte le case dell'Ater». Poi c'è chi va aiutato perché è sotto sfratto e a questo problema si collegano tutti gli altri: quello del lavoro, ad esempio, e dell’assistenza specialistica dei figli all'interno delle famiglie». Ma «il focus principale rimane quello della casa - sottolinea - perché non c’è uno sportello dedicato a questo nel territorio». Inoltre, sul piano dell'animazione territoriale, «abbiamo realizzato una guida ai servizi sociali che poi il municipio ha presentato e divulgato e che ora andrebbe aggiornata».

Rispetto alla continuazione delle attività del polo civico, secondo Panucci «c’è la volontà politica di proseguire il progetto ma sappiamo che ci sono problemi di risorse» che, invece, «sono necessarie perché il polo civico offre un servizio per cui le persone che ci lavorano devono essere pagate», anche se noi «stiamo andando avanti con l’accoglienza e le informazioni ai cittadini». 



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