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Alberto Laruccia

Placebo a Rock in Roma: per chi ancora alza la voce

Lunedì 8 luglio i Placebo saranno a Roma, sul palco dell’Ippodromo delle Capannelle per Rock in Roma. 


La band inglese, capitanata dal chitarrista Brian Molko e dal bassista Stefan Olsdal, torna in Italia un anno dopo le cinque date italiane della scorsa estate.

Le indiscrezioni dicono che la scaletta del concerto prevederà una completa immersione nella carriera dei Placebo: dall’album di debutto eponimo del 1996 a Without you I’m nothing del 1998; da Loud Like Love del 2013 a Black Market Music di due anni dopo; da Sleeping with ghosts del 2003 a Meds del 2006 dove spicca la celebre Song to Say Goodbye.

Una setlist che ha già richiamato una grande fetta di fan nella data milanese per il Rugby Sound Festival e che certamente non deluderà il pubblico romano. 





I concerti dei Placebo sono rock allo stato puro. 

Tecnica impeccabile, suono compatto e la voce di Brian Molko che da sempre rende inimitabile e unico il repertorio di una band che si è distinta sin dai primi momenti della carriera per il sound innovativo figlio di diverse sottoculture del rock.

Il mix di britpop, postgrunge, neo-glam, punk rock, l’abbigliamento e l’attitude androgino dei suoi componenti, o i testi nei quali la band inglese ha sempre messo al centro temi sociali: la sessualità, la droga, la sanità mentale fino ad arrivare all’attualità di Never Let me Go (2022) dove vengono affrontate le tematiche del disastro ecologico, la piaga del capitalismo, la disillusione nei confronti dell’umanità, fanno dei Placebo uno dei baluardi di quel rock che alza ancora la voce per dire la sua. E non è poco. 



Per chi non li ha mai ascoltati: Every you every me; Song to say Goodbye, Running Up that Hill


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