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  • Redazione La Capitale

Piazza Vittorio, sit-in per i ragazzi aggrediti: "Complice chi non condanna"

Aggiornamento: 21 giu

In piazza centinaia di ragazzi. Presenti anche gli esponenti delle opposizioni

Manifestazione piazza vittorio
Sit-in di piazza Vittorio contro la violenza e il Governo

«Chi non condanna è complice: Meloni dove sei?» è il grande striscione srotolato di fronte all'ingresso del parco di piazza Vittorio di fronte a via di Conte Verde. Tutto questo tratto di strada è stato adesso chiuso al traffico per la manifestazione indetta per le 18, in solidarietà ai ragazzi aggrediti martedì scorso mentre tornavano dalla manifestazione contro l'autonomia differenziata, di piazza Santi Apostoli. I quattro aggressori sono stati identificati e denunciati, ed è stato riconosciuto il carattere politico della violenza. Adesso sventolano tante bandiere e in mano qualcuno ha dei cartelli: «Meglio figli unici che Fratelli d'Italia».


«Mai più fascismi» è lo slogan sotto il quale giovani e meno giovani sono ritrovati stasera - rispondendo all'appello dei sindacato studenteschi «Rete degli Studenti Medi» e «Su Sapienza».


«Un nostro militante è stato aggredito brutalmente dai fascisti - spiega Leonardo, studente 18enne del liceo Cavour, attivo in «Rete degli Studenti Medi» - Stiamo vedendo un moltiplicare di questi gesti, partono dalle strade e finiscono in Parlamento».


«L'aggressione è stata un azione contro chi è in dissenzo. Questo rende il tutto ancora più grave - commenta l'unversitaria Tullia Nargiso prima di tenere il suo discorso sul palco - Come mai questo governo continua a non dichiararsi antifascista, non condannando ciò che è successo?»

Vicino a lei c’è Aurora Iacob, giovane attivista: «Quella maglietta di Spin Time un centro sociale del quartiere che porta avanti battaglia per i più deboli della società, evidentemente, era evidentemente troppo scomoda per i neofascisti - racconta la ragazza della «Rete degli studenti» al primo anno anno di lettere -. Questa violenza ci ha scosso. Dal governo Meloni in poi, abbiamo visto un uso più frequente della violenza, ma sperimentarlo sulla nostra pelle è diverso. Fa paura ma la paura non ci sta piegando: oggi stiamo qua»


Presenti anche molte sigle. Dall'Anpi, alla Cgil con Landini, ai vari partiti d'opposizione. ci sono rappresentanti istituzionali locali, tra cui l'assessore alla cultura Gotor. Vari leader dell'opposizione, tra cui Fratoianni (Avs), Magi (+Europa), l'ex presidente della Camera Boldrini e l'ex governatore del Lazio Zingaretti : «Neanche è commentabile la gravità di quanto avvenuto. La vergogna e lo scandalo è il silenzio della destra che diventa complicità. E vuol dire corresponsabilità perché non commentare questi fatti di violenza tra le strade di Roma è inaccetabile».


Gioventù Nazionale: «Netta condanna a ogni forma di violenza»

Dall’altro schieramento politico, intanto, proprio Gioventù nazionale (l'ala dei giovani di Fdi) si è dissociata dall’aggressione, dimostrando la propria solidarietà ai ragazzi: «Ribadiamo la netta condanna a qualsiasi forma di violenza - ha commentato in una nota il Presidente di Gioventù nazionale Roma, Francesco Todde, la stessa condanna che vorremmo ci fosse nelle numerose occasioni nelle quali i nostri ragazzi vengono aggrediti, anche nelle scuole e nelle università».

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