Piazza Pepe, dopo l'assemblea pubblica e la denuncia di Telese la polizia interviene sul decoro
- Anita Armenise
- 5 feb
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Particolare attenzione è stata prestata all’area giardini di piazza Pepe, in cui sono soliti bivaccare i senzatetto di zona

Risale a pochi giorni fa l'assemblea pubblica di quartiere che aveva come obiettivo quello di trovare insieme, cittadini e autorità presenti, un programma per la riqualificazione di piazza Pepe. L'incontro era stato indetto dal Polo Civico Esquilino ed erano stati quasi 200 i partecipanti. Poi il giornalista Luca Telese, residente della zona, aveva rincarato la dose denunciando la situazione di degrado in cui versa la piazza. Così oggi la polizia è intervenuta per ripristinare il decoro.
Piazza Pepe, l'intervento della polizia
Particolare attenzione è stata prestata all’area giardini, in cui sono soliti bivaccare i senzatetto di zona, oggetto anche di esposti da parte dei cittadini. In collaborazione con personale Ama, la polizia da giorni sta vigilando la zona e sta ripulendo l’area dalla grande quantità di rifiuti, giacigli e masserizie. Un'attività che proseguirà nei prossimi giorni.
La discussione sulle cancellate
Il dibattito durante l'assemblea si era acceso proprio intorno alla proposta di installare cancellate per tutelare gli spazi pubblici, una soluzione che aveva diviso i partecipanti. Era stato stato il tema delle cancellate a generare il dibattito più violento. Il giornalista Luca Telese aveva espresso il suo pieno supporto alla proposta, sostenendo che le recinzioni non avrebbero avuto lo scopo di limitare la libertà dei bambini, ma piuttosto di proteggere gli spazi pubblici da atti vandalici e da attività illecite.
La sua posizione, però, aveva suscitato forti reazioni contrarie. Andrea Alzetta, ex consigliere comunale e voce critica del progetto, aveva manifestato una netta opposizione all'idea di mettere recinzioni. Secondo Alzetta e i suoi sostenitori, la proposta di Telese rappresenta un approccio eccessivamente restrittivo alla sicurezza urbana e rischia di privare i cittadini di uno spazio pubblico accessibile e inclusivo.