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Più poteri a Roma, l'audizione del sindaco Gualtieri alla Camera: «Già oggi possibile attribuire alla Capitale temi come trasporti e rifiuti»

  • Immagine del redattore: Camilla Palladino
    Camilla Palladino
  • 5 mar
  • Tempo di lettura: 2 min

L'audizione alla commissione Affari costituzionali della Camera del sindaco Roberto Gualtieri nel pomeriggio di mercoledì 5 marzo nell'ambito della riforma costituzione per dare più poteri a Roma

Il sindaco Roberto Gualtieri dopo l'audizione alla Camera (La Capitale)
Il sindaco Roberto Gualtieri dopo l'audizione alla Camera (La Capitale)

Avviare l'iter della riforma costituzionale per dare più poteri a Roma e, in parallelo, riattivare gli strumenti legislativi già esistenti per attribuire alla Capitale funzioni amministrative in più. È questa, secondo il sindaco Roberto Gualtieri, la strada da seguire per dare alla città «nuovi strumenti» e così «consentirle di fare meglio». Il primo cittadino lo ha detto nel pomeriggio di mercoledì 5 marzo durante l'audizione alla commissione Affari costituzionali della Camera e lo ha ribadito, subito dopo, a margine del dibattito a cui ha partecipato anche il deputato di Forza Italia Paolo Barelli, primo firmatario di una delle proposte per trasformare il comune di Roma in un ente con funzioni paragonabili a quelle di una regione.


Tra i diversi provvedimenti bipartisan depositati nel corso degli ultimi anni, Gualtieri ha espresso una preferenza per «il testo Morassut (del Pd, ndr), insieme a quello di Italia viva che è uguale, riprende il testo votato all'unanimità nella scorsa legislatura e a mio giudizio è quello più convincente». In ogni caso il primo cittadino ha fatto sapere di aver apprezzato «la volontà del parlamento di far ripartire l'iter di una riforma volta a dotare Roma Capitale di un ordinamento adeguato alle sue funzioni di Capitale». Nel frattempo, tuttavia, secondo il sindaco Roma dovrebbe avere «la possibilità di esercitare immediatamente i poteri che la Costituzione prevede, riattivando la delega dell'articolo 24 legge 2009 e definendo per legge alcune funzioni amministrative che già oggi sarebbe possibile attribuire a Roma Capitale su temi molto importanti, come i trasporti, i rifiuti, la governance del Tevere».


Il tutto, da accompagnare a un adeguamento delle risorse: «Noi - ha sottolineato Gualtieri - abbiamo una situazione di sottofinanziamento di Roma Capitale, persino alla sua dimensione formale di comune di 2 milioni e 800 mila abitanti, per l'assenza di una vera perequazione orizzontale del fondo di solidarietà comunale. In più Roma ha un numero di domiciliati molto superiore ai suoi abitanti, recentemente sono stati stimati 3,4 milioni, che arrivano a 4,7 se si considerano anche gli utenti temporanei, occasionali e turisti. Per di più è la capitale d'Italia e per questo ha bisogno di risorse adeguate». In sintesi, ha ribadito infine il sindaco, «la mia proposta è sempre quella di lavorare per ambiti paralleli», dal momento che «se c'è una volontà di dare un ordinamento attraverso il percorso costituzionale con funzioni legislative non si capisce perché questa stessa volontà da subito non si manifesta in un utilizzo pieno delle possibilità attuali».






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