«Palestina Libera»: attivisti colpiscono la sede di Leonardo a Roma con vernice rossa
Secondo i dati Istat, riportati in un comunicato dagli attivisti, nel primo semestre 2024, sono stati esportati dalla Leonardo 9,2 milioni di euro in aeromobili e dispositivi correlati. Da ottobre a dicembre 2023, l’Italia ha esportato a Israele armamenti per un valore di 14,8 milioni di euro
«L’Italia è corresponsabile del genocidio del popolo palestinese». Questa la scritta sullo striscione che gli attivisti della campagna «Palestina libera» mostrata durante un'azione contro la sede della Leonardo S.p.A., multinazionale italiana del settore della difesa. Erano le 11 di questa mattina quando gli attivisti hanno usato un estintore per spruzzare vernice rossa sull'edificio, simbolo del sangue versato in Palestina. Le forze dell’ordine sono intervenute alle 11.30, arrestando i due manifestanti.
Leonardo S.p.a. e il legame con Israele: profitti sul conflitto
«La polizia dovrebbe arrestare chi contribuisce allo sterminio di 45mila civili palestinesi, non chi protesta pacificamente», ha commentato Daniele, uno dei manifestanti. L'azione mira a denunciare il ruolo della Leonardo, azienda partecipata al 30 per cento dallo Stato italiano, nella fornitura di armamenti a Israele.
«Nonostante la crisi umanitaria a Gaza, Leonardo ha continuato a esportare armi e pezzi di ricambio». Secondo i dati Istat, riportati in un comunicato dagli attivisti, nel primo semestre 2024, sono stati esportati 9,2 milioni di euro in aeromobili e dispositivi correlati. Da ottobre a dicembre 2023, l’Italia ha esportato a Israele armamenti per un valore di 14,8 milioni di euro. Complessivamente, almeno 24 milioni di euro di forniture belliche italiane sono state inviate a Israele dall’inizio del conflitto.
Gli armamenti italiani includono i caccia M-346, prodotti a Venegono Superiore (Varese), utilizzati per l’addestramento dei piloti israeliani impegnati nei bombardamenti su Gaza e Libano. «Riteniamo il governo italiano e la Leonardo s.p.a. direttamente responsabili. La campagna Palestina Libera chiede al governo di rispettare l’articolo 11 della costituzione italiana, che ripudia la guerra, e numerose altre risoluzioni Onu, fermando l’invio di armamenti ad Israele», concludono in una nota.
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