Omicidio «Diabolik» Fabrizio Piscitelli: richiesta di ergastolo per Raul Esteban Calderon
- Redazione La Capitale
- 17 feb
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La Dda chiede l'ergastolo per il presunto killer, evidenziando il contesto mafioso e le dinamiche di potere tra clan rivali

I pubblici ministeri della Dda di Roma hanno chiesto l'ergastolo per Raul Esteban Calderon, ritenuto il killer di Fabrizio Piscitelli, noto come «Diabolik». Nella requisitoria, durata oltre sei ore, i pm Francesco Cascini, Rita Ceraso e Mario Palazzi hanno sottolineato il contesto criminale in cui si colloca l'omicidio, evidenziando l'aggravante della premeditazione, del metodo mafioso e della agevolazione di un'associazione di stampo mafioso.
Secondo l'accusa, dietro il delitto ci sarebbero Giuseppe Molisso e Leandro Bennato, ritenuti i mandanti, con il riferimento di Michele Senese. Sebbene questi ultimi non siano imputati nel processo in corso, le indagini li indicano come figure centrali nella vicenda. Molisso e Bennato risultano inoltre indagati insieme ad Alessandro Capriotti.
Un omicidio dal forte impatto
L'assassinio di Fabrizio Piscitelli rappresenta uno snodo cruciale nella criminalità romana. Secondo i magistrati, «c'è un prima e un dopo l'omicidio», segno del peso che la figura di Piscitelli aveva nel sottobosco criminale della Capitale. Leader carismatico, legato alla famiglia Senese, Piscitelli era una figura di spicco nella tifoseria laziale, con connessioni nel neofascismo e nel crimine organizzato. Un ambiente in cui ideologia e tifo si mescolano, e le alleanze possono trasformarsi in rivalità come nelle guerre di mafia.
La pax mafiosa violata
Ma qual è il movente dell'omicidio? Secondo l'accusa, si tratta di una «sanzione» per aver oltrepassato i limiti imposti dai gruppi criminali dominanti. Piscitelli, nel suo ruolo di mediatore nei conflitti mafiosi e nella gestione di crediti inevasi, si sarebbe inimicato i suoi ex alleati, finendo nel mirino della consorteria avversa. La sua morte, avvenuta in un luogo pubblico, sarebbe stata un messaggio chiaro per il mondo criminale: chi non rispetta le regole viene punito con il sangue.
L'ascesa di Molisso e Bennato nel panorama criminale romano, caratterizzata da traffici di droga su larga scala e dall'uso costante della violenza, avrebbe reso inevitabile lo scontro con Piscitelli, che non si piegava alle nuove dinamiche di potere.
Un killer professionista
Secondo i pm, Raul Esteban Calderon non è stato solo un esecutore materiale, ma un killer professionista al servizio di un preciso disegno criminale. Oltre a essere stato pagato per il delitto, Calderon avrebbe ricevuto in cambio un ruolo stabile come corriere della droga, a garanzia del suo futuro all'interno dell'organizzazione. Un omicidio esemplare, paragonato dagli inquirenti alle esecuzioni pubbliche di Mastro Titta, con l'obiettivo di lanciare un messaggio chiaro a tutto l'ambiente criminale romano.