Omicidio a Nettuno, agguato mortale a Cosimo Ciminiello
- Redazione La Capitale
- 24 mar
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Nella notte di domenica, il 37enne Cosimo Ciminiello è stato freddato a colpi di pistola a Nettuno. L'agguato porta la firma di un’esecuzione in piena regola. Gli inquirenti indagano sulle possibili motivazioni e sulle connessioni con il traffico di droga nella zona

Un’esecuzione brutale, pianificata nei minimi dettagli. Cosimo Ciminiello, 37enne originario di Modugno (Bari), è stato assassinato nella notte di domenica 23 marzo a Nettuno, sul litorale a sud di Roma. Il killer lo ha raggiunto e colpito con un proiettile al petto, lasciandolo morente in una pozza di sangue prima di darsi alla fuga a bordo di uno scooter.
Il corpo senza vita di Ciminiello è stato ritrovato in via Lucania, a pochi passi dal parco Giovanni Palatucci, un’area nota agli investigatori per le attività di spaccio di droga. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo avrebbe visto in faccia il suo assassino prima di morire, un dettaglio che potrebbe essere cruciale per le indagini.
Indagini in corso: regolamento di conti o faida tra bande?
L’omicidio di Ciminiello non è un caso isolato: solo il mese scorso, nella stessa zona, un uomo era stato gambizzato. Gli investigatori ipotizzano che il delitto possa essere legato a un regolamento di conti nel mondo dello spaccio di stupefacenti. La pista più accreditata al momento è quella di una vendetta o di una guerra tra bande per il controllo del territorio.
Le indagini sono coordinate dalla procura di Velletri e affidate alla squadra mobile di Roma e alla polizia di Nettuno. Le forze dell’ordine hanno già acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, mentre proseguono gli interrogatori delle persone vicine a Ciminiello per ricostruire le ultime ore di vita della vittima e identificare eventuali mandanti.
Un territorio segnato dalla criminalità organizzata
Nettuno è già stata in passato al centro delle attenzioni delle autorità per le infiltrazioni della 'Ndrangheta. La presenza di gruppi criminali attivi tra Roma e Latina rende il litorale un’area ad alto rischio per scontri e regolamenti di conti legati al traffico di droga.
Gli investigatori non escludono possibili collegamenti con altre piazze di spaccio, tra cui quella di Aprilia, città già teatro di sanguinose faide tra bande, come emerso nell’inchiesta che ha portato alla cattura del boss Patrizio Forniti, noto come «il Gatto».
La caccia al sicario e ai suoi eventuali complici è ancora in corso. Gli inquirenti sperano di poter risalire all’identità dell’assassino attraverso le telecamere e le testimonianze raccolte, mentre il caso di Cosimo Ciminiello si aggiunge alla lunga lista di delitti che scuotono la criminalità organizzata sul litorale laziale.