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Camilla Palladino

Oggi è la Giornata mondiale delle vittime della strada: a largo Argentina il presidio delle associazioni

Oggi, domenica 17 novembre, 24 associazioni romane che si interessano di sicurezza stradale scendono in piazza nell'ambito della mobilitazione nazionale «Stop al #codicedellastrage»

(Immagine di archivio)
(Immagine di archivio)

Un presidio di commemorazione e di protesta in occasione della Giornata mondiale delle vittime della strada. Oggi, domenica 17 novembre, 24 associazioni romane che si interessano di sicurezza stradale scendono in piazza nell'ambito della mobilitazione nazionale «Stop al #codicedellastrage», che si terrà in numerose città italiane in concomitanza con la votazione in via definitiva in Senato sulle modifiche del codice della strada prevista per i prossimi giorni. L'appuntamento è alle 10:30 a via di San Nicola de’ Cesarini, zona largo Argentina, «per dare voce a chi non c’è più, a chi non è stato ascoltato e a chi lotta quotidianamente per salvare vite», hanno fatto sapere le associazioni nel comunicato.


I numeri di Roma e del Lazio sulla sicurezza stradale

L'ultima vita spezzata sulle strade di Roma solo ieri, quando in un incidente in via Tiburtina è morta la studentessa 21enne Francesca Mandarino, 131esima vittima sull'asfalto di Roma e provincia dall'inizio dell'anno. A dare ulteriori numeri sono le associazioni: «Il bilancio di Roma è gravissimo e la regione Lazio è maglia nera sulla sicurezza stradale con 346 vittime nel 2023, un decimo del dato nazionale, e 26mila feriti. In tutto il Lazio, sono già 47 i pedoni uccisi nel 2024 ad oggi, la maggioranza sopra i 65 anni e sulle strisce pedonali e ben 11 le persone in bicicletta. A Roma e provincia, nel 2023 ci sono state 193 vittime, e il 2024 non mostra miglioramenti sulla strage stradale. Nella sola Roma Capitale ci sono più di 12mila scontri stradali ogni anno su strade urbane con 124 morti e più di 16mila feriti».


I motivi della protesta e le richieste nella Giornata mondiale delle vittime della strada

Ma perché i comitati protestano contro il nuovo codice della strada? Viene spiegato nel comunicato: «Perché - tra le altre cose - ci allontanerà dagli obiettivi di VisionZero di riduzione degli scontri stradali azzerando i decessi e le gravi lesioni sulle strade entro il 2050. Perché impedisce con politiche miopi l’aumento della mobilità sostenibile, alternativa all’uso dei autoveicoli privati, e l’incremento del tpl. Perché il governo e la maggioranza parlamentare si sono vantati di aver sentito centinaia di associazioni, ma si sono dimenticati di dire che non hanno ascoltato in nessun modo le realtà che si occupano di sicurezza sulla strada». Dunque le richieste: anzitutto non approvare il nuovo codice della strada. «Chiediamo un altro codice della strada più rispettoso della vita umana. Possiamo scriverlo insieme - si mettono a disposizione le associazioni - se c’è reale volontà politica alla sicurezza sulla strada».


Le associazioni che scenderanno in piazza

La lista delle associazioni che scenderanno in piazza domenica 17 novembre: Movimento diritti dei pedoni Aps, Metrovia, Bike4city Aps, Marco Pietrobono onlus, Fiab Roma BiciLiberaTutti, Fiab Roma Ruotalibera, Spi Cgil nazionale, sindacato pensionati Cgil Roma e Lazio, Uil pensionati nazionale, Uil pensionati Lazio, Fnp Cisl Roma Capitale e Rieti, Salvaiciclisti Roma, Legambiente Lazio, associazione di quartiere Collina della pace Odv, Acrsd Davide Marasco, Odissea quotidiana, Rete Civica parco Andrea Campagna Aps, comitato Piazza Vittorio partecipata, Tutti per Roma Roma per tutti, Esquilino vivo, associazione Abitanti di via Giolitti, Ciclomobilisti, Ostia in bici, Gruppo di lavoro mobilità sostenibile IV municipio.


Il ritrovo di parenti e familiari delle vittime della strada

Parallelamente celebreranno la Giornata anche familiari e parenti delle vittime della strada. «Per chi vuole essere con noi a ricordare le oltre 3mila vittime che ogni anno perdono la vita su una strada - fa sapere Graziella Viviano, madre di Elena Aubry, la 26enne morta in via Ostiense nel 2018 per aver perso il controllo della sua moto a causa dell’asfalto dissestato - ci vediamo davanti alla chiesa di Santo Spirito in Sassia per poi entrare alle 10:30 per la messa dedicata. Indosseremo una maglietta con l'immagine dei nostri cari, porteremo una foto e una rosa bianca. Poi andremo a piedi per l'angelus del papa, dove ci dovrebbe essere un saluto e un pensiero del pontefice per questa giornata. Ci sarà anche una rappresentanza dei "fratelli di Elena", i motociclisti».

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