«Nuovi poveri», minori, anziani e disabili: il nuovo piano sociale del Campidoglio
Aggiornamento: 3 nov
La giunta Gualtieri ha approvato il nuovo schema di Piano sociale che ora dovrà passare al vaglio dell'Assemblea capitolina
L’ultimo era stato varato dalla giunta Raggi nel 2019. Ora il Campidoglio ha approvato il nuovo schema di Piano sociale, dopo un anno dall’annuncio e una serie di incontri con le associazioni, la cittadinanza e i 15 municipi.
Un anno di incontri per tracciare i bisogni della città
Il 6 novembre 2023, infatti, si è tenuto il primo appuntamento partecipativo per avviare il confronto con oltre 250 realtà del terzo settore. Un evento al quale sono seguite le iniziative dal centro alle periferie di Roma per tracciare i bisogni della città in merito alle nuove povertà e alle esigenze di minori, disabili, anziani e delle famiglie.
«Le 48 azioni da attuare entro fine mandato»
Lo schema - che ora dovrà passare al vaglio dell’Assemblea capitolina - prevede 48 schede che rappresentano «azioni concrete da attuare fino a fine mandato», anticipa l’assessora al Sociale Barbara Funari parlando di «un lavoro capillare che ha visto protagonisti, sia gli uffici dipartimentali, che quanti a vario titolo hanno voluto offrire il proprio contributo». Con questo testo si vuole delineare la strada «per offrire risposte più efficaci per i minori, le persone con disabilità, le famiglie, gli anziani, i migranti, i giovani e le persone con un generale disagio sociale ed economico: una sfida enorme per una città che vuole diventare più equa e giusta», aggiunge l’assessora.
«Intercettare le necessità dei nuovi poveri»
Cita i dati Istat il sindaco Roberto Gualtieri per affrontare la questione dei «nuovi poveri che sono sempre di più» come ad esempio «lavoratori con basso reddito, pensionati, persone separate». «Per intercettare le loro necessità - dice il sindaco - è fondamentale ricostruire una nuova rete di rapporti che ci consenta di arrivare anche a chi non chiede aiuto semplicemente perché non era abituato a farlo. È uno degli aspetti che ci hanno spinti ad immaginare lo schema di Piano sociale - prosegue Gualtieri - in cui la partecipazione e il confronto hanno avuto un ruolo non solo teorico ma di sostanza. Ascoltare le romane e i romani per capire le risposte che dobbiamo dare è fondamentale in ogni settore, indispensabile nei servizi sociali in questo preciso momento storico», conclude Gualtieri
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