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Noemi Carrozza morta in moto sulla Colombo, per la Procura un guardrail l’avrebbe salvata

  • Immagine del redattore:  Redazione La Capitale
    Redazione La Capitale
  • 26 set 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

La Procura ha chiuso le indagini sulla morte di Noemi Carrozza, la 21enne campionessa di nuoto sincronizzato caduta dalla moto sulla Colombo. Per il pm un guardrail le avrebbe salvato la vita

Noemi Carrozza morta a 21 anni sulla Cristoforo Colombo
Noemi Carrozza morta a 21 anni sulla Cristoforo Colombo

Un guardrail avrebbe potuto salvare la vita a Noemi Carrozza, se fosse stato installato nel punto in cui è caduta dalla moto lungo via Cristoforo Colombo. Noemi, pluricampionessa di nuoto sincronizzato, è venuta a mancare il 15 giugno del 2018 finendo contro un albero dopo aver perso il controllo della sua moto.


A dare l’ordine di far montare la barriera sarebbe dovuto essere Roberto Botta, all’epoca direttore del Simu (dipartimento Sviluppo infrastrutture manutenzione urbana), ora indagato con l’accusa di omicidio stradale. Ma il dirigente, secondo il pm Stefano Luciani, non ha assegnato alcun ordine riguardo ciò. Lo stesso vale per Fabio Pacciani e Fabio Rocchi, anche loro ai vertici del Simu, il primo come direttore delle urbanizzazioni primarie e il secondo delle opere stradali.


In base a questa ricostruzione, la Procura ha chiuso le indagini nei confronti dei tre dirigenti, atto che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. Il pm in passato ha chiesto due volte l’archiviazione del caso: il Comune non era tenuto a installare il guardrail poiché l'albero è stato piantato prima del 1992, data dalla quale scatta l’obbligo. Scelta bocciata dal gip dopo l’opposizione all’archiviazione presentata dai legali dei genitori di Noemi, gli avvocati Emiliano Natoli e Filomena Trani.


Il guardrail forse avrebbe salvato Noemi Carrozza

Secondo la Procura, se sulla strada ci fosse stato il guardrail le conseguenze dell’incidente sarebbero state contenute e Noemi probabilmente sarebbe viva. A rallentare il procedimento, è stata la relazione del consulente della Procura, secondo cui il Comune non era obbligato a montare la barriera. Di diverso avviso è però il gip, secondo cui il Campidoglio ha sempre l’obbligo di garantire la sicurezza delle strade. Obiettivo che in questo caso si sarebbe raggiunto solo con l’installazione di una barriera di protezione davanti all’albero.

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