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Edoardo Iacolucci

“No a food-district”: il futuro dell'ex Mercato dei Fiori parte da qui

Aggiornamento: 4 lug

La prima assemblea degli amministratori e cittadini per parlare del futuro dell’ex Mercato dei fiori di via Trionfale

Riunione al I Municipio sul futuro dell’ex Mercato dei fiori

«Vorrei che ci fosse una piscina comunale perché nel quartiere manca, e un centro sportivo» propone sicura Guglielmina Di Girolamo, 86 anni, residente storica del quartiere Trionfale, quando pensa al futuro dello spazio che fino a due anni fa ospitava il Mercato dei fiori, in via Trionfale. Concorda con lei l’amica Gloria Pollacci, 70 anni. Insieme, le due - attive nella vita di quartiere - si fanno chiamare le «Biblioteken Seniorinnen» (prendendo spunto da quelle «Kilma Seniorinnen», le anziane che vinsero alla Corte europea dei diritti dell’uomo una causa sul clima contro la svizzera). Gloria e Guglielmina hanno “vinto” facendo aprire un aula studio nel mercato Trionfale.

«Io spero che ci venga realizzata una piscina comunale e che rimanga pubblica e non in mani private - precisa Michele, residente di zona -. E se proprio non si riesca a realizzare nulla, farci una spazio con del verde».

«A me piacerebbe venga realizzato un polo multiculturale - commenta Fabio Longobardi, ballerino teatro dell’Opera di Roma, e attivo nell’Associazione culturale «Centro invito alla danza».


Il futuro dei 7500 metri quadrati colorati fino a un paio di anni fa dai fiori in vendita nel Mercato di via Trionfale è tutto da disegnare. Per questo motivo oggi si sono riuniti nella sala principale del I Municipio,

ammimistratori del Comune e residenti del quartiere. Presenti, l’assesore al Patrimonio e alle Politiche abitative Tobia Zevi, la presidente del I Municipio, Lorenza Bonaccorsi, l’assessore all'Urbanistica Maurizio Veloccia e il presidente Commissione VII - Patrimonio e Politiche abitative, Yuri Trombetti.

«Siamo qui per capire cosa vuole il territorio - sottolinea l’assessore Tobia Zevi -. Sono stati eseguiti interventi di ripristino e messa in sicurezza». Gli obiettivi comunali sono principalmente tre: «Riqualificare l’area: un’immobile vuoto produce degrado - spiega Tobia Zevi -. Tutelare un edificio storico. E, sopratutto, vogliamo dotare questo quartiere di alcuni servizi che appaiono carenti: sport cultura e per il tempo libero». Per farlo il Comune ha si è dato dei paletti: «No demolire e ricostruire, ma preserveremo - rassicura Zevi . No a nuovi volumi e alla vendita, ma lo vorremmo affittare. L’immobile deve rimanere pubblico». La collaborazione pubblico-privato, per la ristrutturazione con un progetto sostenibile è la soluzione più probabile. «Non è scontato, ma deve essere bello».


La procedura immaginata dal Comune è articolata in due macrofasi: una che interpella i residenti (sulle indicazioni di questo e di altri incontri collettivi). E la seconda fase, in cui viene messa a bando la proposta vincente e convincente. «Il tutto - precisa l’assessore Tobia Zevi - con la massima trasparenza e condivisione». Il progetto si articolerà precisamente in quattro fasi: un avviso pubblico non vincolante. Una proposta con determinati contenuti, la valutazione della proposta e il bando vero e proprio. Affitto massimo di 50 anni: con servizi pubblici veri e propri al 60 percento e 40 per cento maneggiati in maniera “business”.

«Obiettivo principale - aggiunge l’assessore all'Urbanistica Maurizio Veloccia - è non lasciare l’ex Mercato tra i tanti luoghi abbandonati. Vogliamo che il futuro sia scritto col territorio e per questo abbiamo posto i vincoli. Dare al quartiere funzioni pregiate e di qualità, e - continua l’assessore Veloccia -, farlo con mix pubblico-privato, sostenibile. Da anni non si facevano progetti così. A chi vince la gara - precisa l’assessore all’Urbanistica -, verrà chiesto di rispettare anche vincoli urbanistici».


Fare l’avviso in più fasi permette a più soggetti proponenti di tirar fuori il miglior progetto. E poi il progetto vincente viene messo a gara: «Ci possono essere altri soggetti che rilanciano o possono rilanciare. Ma l'immobile - conclude Veloccia -, rimane, anche se c’è concessione, ai romani».


A prendere parola è ora la mini-sindaca del I municipio Lorenza Bonaccorsi: «È una grande occasione per il nostro territorio. Deve essere un traino fondamentale per capire come devono essere le politiche future per il nostro Municipio». Pensare alla rigenerazione urbana del Mercato dei fiori «è difficilissimo - osserva la presidente Bonaccorsi -. Dobbiamo avere lo sguardo alto per capire cosa serve oggi e domani per preservare il tessuto socio-demografico.

No a un food district: basta cibo - rassicura la presidente Bonaccorsi, raccogliendo un forte applauso dei cittadini -. L’economia non deve essere mordi e fuggi, ma produzione e commercio che resti sul territorio. Mi piacerebbe sport cultura e arte, lo costruiremo insieme».


La storia dell'edificio

La grande struttura è stata realizzato tra il 1960 ed il 1964, e inaugurato nel 1965 seguendo il piano regolatore del 1931. E fino al 2022 è stato un mercato a tutti gli effetti.


Ad ottobre 2022 l'edificio a due piani, che doveva essere riqualificato, ha subito il crollo che ha interessato una parte del solaio. Per questo motivo, dopo una prima chiusura parziale, è stato definitivamente ed interamente chiuso.




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