«Nei deserti della povertà, i volontari sono segni di speranza»: il Giubileo del volontariato senza Francesco
- Redazione La Capitale
- 9 mar
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 10 mar
Trentamila volontari da tutto il mondo in piazza San Pietro per la Messa del Giubileo. Il Papa, ricoverato al Gemelli, invia un messaggio di gratitudine e speranza

Sono in 30 mila a partecipare alla Messa del Giubileo del mondo del volontariato, nella prima domenica di Quaresima. Alla liturgia, presieduta dal cardinale Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, hanno concelebrato oltre un centinaio di cardinali, vescovi e sacerdoti.
Il Papa, ricoverato al Policlinico Gemelli dal 14 febbraio, non ha potuto presenziare fisicamente, ma la sua presenza spirituale è stata simboleggiata dal drappo pontificio con lo stemma papale sulla Loggia centrale della basilica vaticana.
L’omelia di Francesco: «Germogli di umanità nuova»
L’omelia preparata da Papa Francesco e letta dal cardinale Czerny si è concentrata sull’inizio del cammino quaresimale, con un pensiero particolare per i volontari di tutti i continenti giunti a Roma in pellegrinaggio. «Tanti piccoli gesti di servizio gratuito – ha detto il Papa – nei deserti della povertà e della solitudine fanno sbocciare germogli di umanità nuova: quel giardino che Dio ha sognato e continua a sognare per tutti noi».
I volontari in pellegrinaggio al Gemelli
Dopo la Messa, un gruppo di volontari delle Misericordie, provenienti da tutta Italia, ha raggiunto il Policlinico Gemelli per sostare in preghiera davanti alla statua di Giovanni Paolo II. Guidati dal vescovo emerito di Prato, Franco Agostinelli, hanno recitato il rosario, esprimendo vicinanza al Papa.
«Noi sappiamo che Papa Francesco è vicino a tutte le persone che spendono la propria vita per aiutare gli altri – ha spiegato don Agostinelli –. Siamo qui per celebrare, nonostante questa assenza per noi un po’ dolorosa, il Giubileo del volontariato».
Un cero acceso per la speranza
Un gruppo di volontari, dopo la Messa, ha acceso un cero come «simbolo della speranza che il Papa possa guarire presto». Tra i 25 mila partecipanti all’evento, quasi 15 mila provenivano dall’Italia, con una forte rappresentanza delle Misericordie.
«Ci siamo spostati perché il Papa era qui. Siamo in ansia per la sua salute», ha detto Luca Montagnoli, coordinatore della protezione civile di Marsciano.
Il messaggio del Papa: «Il volontariato è profezia»
Nella preghiera preparata per l’Angelus, Papa Francesco ha sottolineato il valore del volontariato in un mondo dominato dalla logica del profitto.
«Nelle nostre società troppo asservite alle logiche del mercato, dove tutto rischia di essere soggetto al criterio dell’interesse e alla ricerca del profitto, il volontariato è profezia e segno di speranza – ha scritto il Pontefice –, perché testimonia il primato della gratuità, della solidarietà e del servizio ai più bisognosi».