Negato il diritto allo sport ai 100 atleti che si allenavano al laghetto dell'Eur
Diritto negato: gli atleti dell'ex Canottieri Eur costretti a lasciare il laghetto dell'Eur tra irregolarità e disagi

I 100 atleti della ex Canottieri Eur, a seguito della cancellazione della società sportiva dal Registro delle Società Sportive Dilettantistiche, si sono visti negare l'accesso al laghetto dell’Eur, dove si allenavano regolarmente. Ora sono costretti a spostarsi a Ostia e Tor di Quinto, con conseguenti difficoltà logistiche e un aumento degli abbandoni sportivi.
La situazione, esplosa a dicembre, ha rivelato irregolarità gestionali e amministrative della ex Canottieri Eur, che hanno portato alla revoca dell’affiliazione da parte della Federazione Canoa Kayak (FICK) e alla perdita dei tesseramenti.
Irregolarità e mancanza di trasparenza
Le famiglie denunciano di non essere mai state informate delle difficoltà della società, che avrebbe continuato a richiedere pagamenti per l’utilizzo delle strutture nonostante la scadenza del contratto con Eur Spa, proprietaria del Centro Mariner. Eur Spa, che intende ristrutturare il centro, ha confermato che la società «sta impedendo la ripresa in consegna dei locali e dell’attività» pur non avendo alcun titolo giuridico valido.
La situazione è aggravata dalla scoperta che gli atleti avrebbero continuato ad allenarsi senza copertura assicurativa dopo la revoca dell’affiliazione alla FICK. Inoltre, i loro dati personali sarebbero stati utilizzati senza autorizzazione per tesseramenti non concordati con un altro ente sportivo, l’AICS.
La battaglia delle famiglie
Gli atleti e i loro familiari hanno deciso di intraprendere una protesta per chiedere la regolarizzazione della situazione e il ritorno alle strutture del laghetto dell’Eur. Il trasferimento forzato verso altre sedi compromette l'anno agonistico e mette a rischio la partecipazione alle selezioni per la Nazionale italiana.
«Allenarsi in luoghi così lontani da casa crea difficoltà enormi per i nostri ragazzi, che rischiano di perdere opportunità importanti. Chiediamo alle autorità di intervenire subito per garantire il diritto allo sport in un ambiente sicuro e regolare», dichiarano i genitori.
Un appello alle autorità
Le famiglie degli atleti si aspettano un intervento risolutivo da parte delle istituzioni per porre fine alle irregolarità, garantire la trasparenza e consentire ai ragazzi di proseguire le loro attività sportive senza ulteriori ostacoli. L’accesso al laghetto dell’Eur, simbolo di inclusione e sportività, rappresenta per loro un diritto fondamentale che non intendono abbandonare.
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