Morti sulle strade a Roma, sono 38 dall'inizio dell'anno
Ad avere la peggio pedoni e motociclisti. Il papà di Gaia, la ragazza che ha perso la vita a Corso Francia sulle strisce pedonali:«Bisogna fare prevenzione e più controlli»
«Non auguro a nessun genitore di andare a riconoscere il proprio figlio dopo un impatto a 94 km orari». Edward von Freymann ripercorre alcuni momenti della tragica notte tra il 21 e il 22 dicembre 2019 quando sua figlia Gaia, insieme all’amica Camilla, è rimasta uccisa attraversando Corso Francia sulle strisce pedonali. Proprio nel giorno del compleanno di Gaia, a quasi cinque anni dalla sua morte, il papà parla a La Capitale di educazione e prevenzione mentre le cronache cittadine raccontano di altre vittime.
38 morti da gennaio ad oggi
Dall’inizio dell’anno sono 38 le persone che hanno perso la vita in un incidente stradale a Roma e 44 sono i feriti gravi, quelli che arrivano in ospedale in codice rosso. Pedoni e motociclisti sono quelli che hanno avuto la peggio: secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Incidenti Stradali dell’AFVS (Associazione Familiari e Vittime della Strada) sono morti nell’anno in corso 16 motociclisti e 15 pedoni ma di questi ultimi si contano anche 14 feriti gravi. In automobile hanno perso la vita 7 persone mentre sono 19 i feriti gravi. Non ci sono stati morti tra i ciclisti e i conducenti di monopattino che registrano in totale 7 feriti da codice rosso.
Più vittime a Roma che in tutta la provincia
A Roma, inoltre, si conta più del 60 per cento dei morti di tutta la provincia nella quale hanno perso la vita in totale 62 persone. La Capitale, infatti, è una delle città più pericolose da questo punto di vista. Come ha dichiarato Silvia Frisina, vicepresidente dell’AFVS, «il Lazio e la Lombardia, e dunque Roma e Milano, sono le città che indossano la maglia nera per quanto riguarda l’incidentistica stradale, soprattutto rispetto alle conseguenze per i pedoni».
A Roma si continua a morire sulle strade. Eppure sono tante le iniziative di prevenzione. La Fondazione Gaia von Freymann, nata per volontà dei genitori di Gaia dopo la sua morte, offre assistenza legale e psicologica gratuita alle famiglie delle vittime stradali. Il Papà Edward collabora con la Polizia stradale per i progetti di educazione nelle scuole. «Mia figlia è morta sulle strisce pedonali, il luogo in cui ti senti più sicuro. Era molto attenta, aveva persino paura perché era rimasta traumatizzata dal mio incidente del 2011», racconta. «Ai ragazzi ricordo sempre che quando si esce, almeno un amico deve rimanere sobrio per accompagnare tutti gli altri a casa. Inoltre bisogna stare attenti, non si può attraversare la strada con le cuffie e guardando il cellulare e bisogna allacciare la cintura anche nei sedili posteriori». Per il papà di Gaia «il cocktail di alcol e droga può essere micidiale e portare a delle conseguenze letali alla guida». Per aumentare la consapevolezza nei più giovani «negli istituti scolastici - spiega - portiamo degli occhiali ad hoc e simuliamo lo stato di ebbrezza».
Le proposte
Riduzione dei limiti di velocità, più controlli sulle strade «che non possono ridursi solo al fine settimana», manutenzione stradale «perché a Roma siamo il terzo mondo rispetto all’Europa» e lezioni di educazione stradale a partire dalle scuole elementari sono le proposte che la Fondazione Gaia von Freymann recapita alle istituzioni.
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