Marcia Lesbica Europea a Roma: unione e resistenza per i diritti
- Redazione La Capitale
- 3 apr
- Tempo di lettura: 2 min
La capitale ospiterà la prima Dyke March italiana per la visibilità e i diritti delle lesbiche e delle persone LGBTQIA+

La Marcia Lesbica Europea arriverà a Roma il prossimo 26 aprile, portando al centro del dibattito la lotta per i diritti delle persone Lgbtqia+ e il contrasto alle politiche discriminatorie. L'evento è stato presentato al Senato, con la partecipazione di esponenti politici e rappresentanti delle associazioni impegnate nella difesa delle libertà individuali e dell'autodeterminazione.
La presentazione in Senato
Tra gli interventi, quello di Marilena Grassadonia, componente della segreteria nazionale di Sinistra Italiana, che ha sottolineato l'importanza della mobilitazione e della costruzione di alleanze tra politica, attivismo e società civile.
«Un appuntamento importantissimo, e noi come partiti progressisti abbiamo una responsabilità enorme: continuare a fare rete insieme alle realtà Lgbtqia+, lesbiche, che lavorano da tanti anni su questi temi per il riconoscimento di pari diritti. Abbiamo la responsabilità di opporre resistenza a questo governo, a queste forze di destra che continuano a calpestare i diritti delle donne e delle persone Lgbtqia+», ha dichiarato Grassadonia.
Secondo l'esponente di Sinistra Italiana, non basta denunciare le discriminazioni: «Opporre resistenza e costruire proposte innovative è quello che serve e che dobbiamo continuare a fare: un patto tra forze politiche, realtà associative e società civile. Andiamo avanti insieme sulla strada dei diritti».
L'evento del 26 aprile si inserisce in un contesto europeo più ampio, con mobilitazioni che si terranno in diverse città per riaffermare l'importanza dell'uguaglianza e della tutela dei diritti delle persone lesbiche e Lgbtqia+. A Roma, la marcia sarà un'occasione per ribadire la necessità di politiche inclusive e per contrastare il clima di discriminazione e intolleranza che, secondo gli organizzatori, sta caratterizzando l'attuale scenario politico italiano.
Le Dyke March: una storia di lotta e resistenza
Le Dyke March nascono negli anni '90 come risposta alla marginalizzazione delle lesbiche all'interno dei movimenti LGBTQ+. La prima manifestazione di questo tipo si tenne a Washington nel 1993, organizzata dalle Lesbian Avengers, un gruppo di attiviste impegnate nella lotta per la visibilità lesbica. Da allora, l'idea si è diffusa in molte città del mondo, diventando un'importante occasione di rivendicazione politica e sociale.
A differenza dei Pride, che negli anni hanno assunto un carattere più istituzionale e spesso sponsorizzato, le Dyke March si caratterizzano per il loro spirito radicale e autonomo. Non sono semplici celebrazioni, ma manifestazioni di protesta che mettono al centro la lotta contro il patriarcato, l'eteronormatività e la cancellazione delle identità lesbiche all'interno della società e delle stesse comunità LGBTQ+.
La prima Dyke March in Italia
Quella del 26 aprile a Roma sarà la prima Dyke March italiana, organizzata in occasione della Giornata Internazionale della Visibilità Lesbica. L'obiettivo della manifestazione è quello di creare uno spazio politico per le lesbiche, le donne queer, le persone non binarie e tutte le soggettività che lottano contro la discriminazione e per l'autodeterminazione.
Il manifesto della marcia evidenzia la necessità di riappropriarsi dello spazio pubblico e della propria narrazione, spesso marginalizzata o invisibilizzata. La Dyke March di Roma non sarà solo un momento di celebrazione, ma un atto di resistenza collettiva, un segnale forte in un contesto in cui le istanze lesbiche e femministe sono sempre più sotto attacco.