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Manifestazione per Ramy, 39 le persone denunciate

Redazione La Capitale

Nel pomeriggio di mercoledì 15 gennaio gli investigatori hanno depositato alla Procura capitolina una informativa di reato in seguito al corteo non autorizzato

Scontri a San Lorenzo durante la manifestazione di Ramy
Scontri a San Lorenzo durante la manifestazione di Ramy

Sono 39 le persone denunciate dalla Digos della questura di Roma per gli scontri dell'11 gennaio nel quartiere San Lorenzo avvenuti durante il corteo per Ramy Elgaml. Nel pomeriggio di mercoledì 15 gennaio gli investigatori hanno depositato alla Procura capitolina una informativa di reato in seguito manifestazione non autorizzata.


L'analisi dei video

E' stata l'analisi del materiale video uno dei principali elementi su cui si sono basate le indagini degli della Digos che ipotizza, a carico di 39 manifestanti - di cui due minori - i reati di «manifestazione non preavvisata, radunata sediziosa, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, violenza privata, istigazione a disobbedire alle leggi e il getto pericoloso di cose, in concorso e con le modalita' aggravate».


I fatti dell'11 gennaio

È stata una serata di tensione quella di sabato scorso a piazza dei Sanniti, nel quartiere di San Lorenzo, dove un corteo non autorizzato per Ramy Elgaml è sfociato in scontri con la polizia. Ramy, 19 anni, è morto il 24 novembre a Milano, nel quartiere Corvetto, al termine di un inseguimento con una pattuglia dei carabinieri che gli aveva intimato l’alt.

La manifestazione, a cui hanno preso parte circa 300 persone, era stata organizzata in contemporanea con altri cortei a Bologna, Brescia e Milano dal Coordinamento antirazzista italiano, sostenuto da collettivi autonomi, centri sociali e gruppi studenteschi.


Otto agenti feriti

La situazione è degenerata quando alcuni manifestanti hanno lanciato ordigni esplosivi, bombe carta e bottiglie contro i mezzi delle forze dell’ordine. Gli scontri hanno causato il ferimento di otto agenti, mentre la carica di respingimento è stata ordinata direttamente dal Questore di Roma, Roberto Massucci, per disperdere i partecipanti.

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