Manifestazione «Non una di meno», in migliaia al corteo contro la violenza di genere
Aggiornamento: 24 nov
Quest'anno la manifestazione nazionale attraverserà due città, Roma e Palermo, in vista della giornata contro la violenza maschile sulle donne e di genere
«Disarmiamo il patriarcato». Questo il grido al quale scendono in piazza oggi, sabato 23 novembre, le attiviste e gli attivisti dell'organizzazione «Non una di meno». A pochi giorni dalle dichiarazioni governative che negano la violenza di genere come fenomeno strutturale, «Non una di meno» torna in piazza. Quest'anno la manifestazione nazionale attraverserà due città, Roma e Palermo, in vista della giornata contro la violenza maschile sulle donne e di genere.
Non una di meno, «contro la deriva identitaria e autoritaria»
Migliaia di persone si sono radunate per unirsi al corteo, che, verso il 25 novembre, la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, parte da piazzale Ostiense per attraversare Roma e arrivare a piazza Vittorio Emanuele II. «Scendiamo in piazza il 23 novembre non per ritualità ma perché è sempre più urgente in questo paese rifiutare l’oppressione, la vergogna, la guerra che ci viene imposta. Scendiamo in piazza per manifestare la nostra rivolta alla violenza patriarcale e alla deriva identitaria e autoritaria che la sostiene e giustifica», scrive Non una di meno nell’appello che lancia alla piazza.
«È evidente che la violenza di genere non è un fenomeno scomparso ma si basa sulla piramide della società patriarcale e il nostro governo non riconosce questo problema, per questo dobbiamo farci sentire sempre di più e sempre più forte», ha commentato Giorgia Soleri, influencer e attivista per i diritti delle donne.
«Abbiamo altre priorità che la logica geopolitica cancella: lottiamo contro la violenza e la cultura dello stupro, i confini interni e esterni, la repressione delle lotte, gli attacchi alla comunità e ai corpi trans* e queer, la militarizzazione dei territori e la devastazione ambientale che pervadono il nostro quotidiano», si legge nel post.
In fiamme una foto di Valditara davanti al Mim
Una foto del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara è stata bruciata davanti al ministero dell'Istruzione prima dell'inizio del corteo. «Prima di raggiungere la piazza contro la violenza di genere bruciamo il ministro Valditara» si legge in una storia pubblicata su Instagram dal movimento femminista «Aracne» e dai collettivi.
Su un manifesto gli attivisti hanno poi scritto: «104 morti di Stato. Non è l'immigrazione ma la vostra educazione»
Il percorso del corteo
I movimenti antiviolenza femministi guideranno migliaia di persone da piazzale Ostiense, in piazza di Porta San Paolo verso piazza Albania passando per viale della Piramide Cestia arrivando in viale Aventino per continuare verso piazza del Colosseo poi via di San Gregorio e via Celio Vibenna. Proseguirà su via Labicana e via Merulana, per poi raggiungere piazza Vittorio passando per via dello Statuto.
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