Malagrotta, Cerroni condannato per disastro ambientale
Cerroni era già finito sotto accusa per la gestione della discarica, nel 2014 ma era stato assolto nel 2018. Poi era stato nuovamente rinviato a giudizio nel 2022 in un’altra inchiesta, che ha portato alla condanna di ieri
Una sentenza storica quella con cui si è concluso il primo grado del processo per la discarica di Malagrotta dopo un procedimento penale durato oltre 10 anni. Manlio Cerroni, 97 anni, è stato condannato a 6 anni e 4 mesi per disastro ambientale. Il tribunale di Roma ha condannato anche il suo collaboratore Francesco Rando, 87 anni: entrambi erano sotto accusa per l’inquinamento causato dalla discarica.
Malagrotta, chieste pene più severe per Cerroni e Rando
La procura di Roma aveva chiesto una pena di diciassette anni di carcere per Cerroni e undici anni per Rando. Con la sentenza di ieri le pene sono state ridotte: Cerroni è stato condannato a 6 anni e 4 mesi di carcere, Rando a 3 anni. Oltre alla pena detentiva, i giudici hanno stabilito che gli imputati dovranno pagare anche i risarcimenti delle parti civili, tra cui il Comune di Roma e la Regione Lazio, per un totale di 500mila euro.
Cerroni, l'accusa
Secondo l'accusa, la discarica aveva provocato «un disastro ambientale consistente nell’alterazione dell’equilibrio di un ecosistema (suolo, sottosuolo, flora) e una offesa alla pubblica incolumità in ragione della rilevanza del fatto per l’estensione della compromissione (la discarica si estende su una superficie di circa 160 ettari) e per il numero delle persone offese o esposte a pericolo».
Cerroni era già finito sotto accusa per la gestione della discarica, nel 2014 ma era stato assolto nel 2018. Poi era stato nuovamente rinviato a giudizio nel 2022 in un’altra inchiesta, che ha portato alla condanna di ieri, giovedì 4 luglio.
Legambiente: "Giustizia per quanti hanno combattuto"
«La condanna per disastro ambientale nei confronti del proprietario di Malagrotta è una sentenza storica nel nome del popolo inquinato che rende giustizia a tutti quelli che hanno combattuto per tanti anni contro il disastro dei rifiuti a Malagrotta e tutti quelli che combattono ancora per l’economia circolare e la difesa dell’ambiente, nella Capitale come in tutto il paese», ha affermato Stefano Ciafani presidente nazionale di Legambiente e Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio
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