Lundini torna su RaiPlay con Faccende complicate 2, il format che mette in dubbio tra realtà e finzione
- Redazione La Capitale
- 10 apr
- Tempo di lettura: 3 min
Il format semiserio nasce da un’idea del comico da sempre capace d’incapacitare i suoi spettatori a distinguere la realtà dalla finzione, riuscendo con il suo stile a conquistare sia i fan più giovani del web che i piani alti di Saxa Rubra

Con i primi due episodi, «Cos'è la destra, cos'è la sinistra, cos'è il centro» e «L'annoso problema delle cose a tema bullismo», il comico romano Valerio Lundini torna su RaiPlay per la seconda stagione della sua serie comico-documentaristica «Faccende complicate».
Il format semiserio nasce da un’idea di Lundini da sempre capace d’incapacitare i suoi spettatori a distinguere la realtà dalla finzione, riuscendo con il suo stile a conquistare sia i fan più giovani del web che i piani alti di Saxa Rubra. Arrivato alla sua seconda stagione, «Faccende complicate» continua la sua opera di analisi di fenomeni spinosi per l’opinione pubblica italiana, affrontati sempre con una lente surreale che ha reso inconfondibile la sua impronta nel panorama nazionale.
La seconda stagione di un format rivoluzionario
Con «Faccende complicate» Valerio Lundini, classe 1986, raggiunge un nuovo stadio nel suo gioco continuo tra realtà e finzione, approdato in televisione con il debutto nel 2020 di «Una pezza di Lundini» in cui il comico divenuto conduttore inscenava interviste e scenette surreali con la collega Emanuela Fanelli. Grazie alla complicità degli ospiti - tutti capacissimi di interpretare il loro ruolo nella commedia, da Giuseppe Cruciani a Roberto Saviano - Lundini portò quindi in televisione la negazione di sé stessa, un teatro dell’assurdo in un late-night show.
Una volta prosciugato tutto ciò che il format aveva da offrire, il conduttore si è quindi reinventato giornalista d’inchiesta, andando ad affrontare con un nuovo format - dal titolo didascalico - le faccende complicate del Belpaese. Cosa ci fosse di vero in tutto quello che si vedeva rimane però ancora oggi un mistero, nonostante diverse voci abbiano anche confermato la propria esperienza.
L’esperienza di Blessed
Tra le più dettagliate, c’è stata forse quella di Blessed, il cantante trap lanciato proprio da Lundini nella puntata «Diventare, perché no, ricchissimi», in cui il comico aiutava un ragazzo incontrato a Milano a realizzare il suo sogno. Nei suoi canali social, dove il cantante conta circa 6 mila follower - di cui la stragrande maggioranza vengono proprio dai fan del programma televisivo -, Blessed ha più volte raccontato la sua versione su quella puntata.
A chi, per lungo tempo, ha continuato a chiedergli la verità su quel tatuaggio fatto su un lato della sua testa (che dona maggiore convinzione a quel verso della canzone scritta da Lundini «ce l’ho scritto in testa, Blessed»), l’artista ha sempre risposto candidamente che è tutto vero, mostrandolo anche più volte nelle live.
La televisione dell’assurdo
E se c’è chi in quella storia, a cui seguì una comparsata televisiva in un duetto con Livia del Runnio in una rivisitazione di «Capelli d’argento», vede dell’assurdo, il finale di stagione arriva addirittura a coinvolgere un canale televisivo albanese.
Nello stesso, Lundini pubblicizza il programma in cui poi inserisce la stessa intervista che chiude la stagione, recitando una poesia che lo stesso scrisse in albanese, intitolata «Ditën kur».
In questa nuova stagione, il giornalista d’inchiesta capace di scovare ingiustizie nascoste come quelle del dietologo Gamba, torna ora più carico che mai per approfondire le tematiche più divisive d’Italia.
Per chi volesse poi scoprire la verità su ciò che accade dietro la telecamera, su RaiPlay c’è anche la conferenza stampa di lancio della seconda stagione. Non si consiglia però la visione: comprendendo ciò che c’è di vero e ciò che è preparato, si perderebbe metà del gusto nella visione.